Romanzo di una strage è la lucida e tesa narrazione dell'attentato di Piazza Fontana, con i suoi depistaggi, insabbiamenti e comodi capri espiatori. Ne esce un agghiacciante ritratto dell'Italia, un Paese attraversato da profonde tensioni sociali, in cui parti dello Stato (e/o servizi segreti stranieri) pianificano una svolta fascista e autoritaria a suon di attentati da attribuire ad anarchici o comunisti.
Giordana e i suoi sceneggiatori focalizzano la narrazione su tre personaggi (Calabresi, Pinelli, Moro), ma senza perdere d'occhio l'insieme delle forze in gioco, ritraendo uno sconfortante quadro di infiltrazioni, coperture e doppio gioco: alla fine non si capisce più chi manovra chi. Nel film i luoghi del potere sono bui come le cantine degli anarchici, ma il consiglio dei ministri in cui si discute di sospendere la democrazia fa ben più paura dei folcloristici rivoluzionari milanesi.
Come in un puzzle i vari tasselli che Giordana ci presenta s'incastrano perfettamente e anche se per i Tribunali la strage non ha colpevoli, un'idea di chi è stato ce la facciamo lo stesso.
È curioso notare come i tre protagonisti – in modi diversi – finiscano per essere capri espiatori: Pinelli per un attentato non commesso, Calabresi per esser lasciato solo a rispondere della morte di Pinelli stesso, e Moro vittima del clima di violenza nato proprio in quegli anni.
Il film, scandito per capitoli, è avvincente, con ottime interpretazioni (il Moro di Gifuni è più vero del vero), ma forse un po' difficile da seguire per chi non conosce la storia e i protagonisti di quel periodo (ma per informarsi basta una puntata di Blu Notte). È il classico film da proiettare nelle scuole per spiegare il concetto di nazione a sovranità limitata o per capire come mai gli italiani si sentano sempre dei sudditi, carne da macello in giochi ben più grandi di loro. Ma sospetto che nelle scuole non si insegnino queste cose e si vede per come siamo governati. Ancora oggi.
Romanzo di una strage (Italia, 2012)
Un film di Marco Tullio Giordana.
Con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni.
Durata 129 min.
Nessun commento:
Posta un commento