lunedì 9 gennaio 2023

Due vite in montagna



Tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, il film narra la storia dell’amicizia tra il montanaro Bruno e il cittadino Piero, dall’infanzia all’età adulta. È un’incontro di mondi diversi che fa i conti con le differenze culturali e di classe ma cresce e sopravvive nonostante tutto. Diviso in tre atti (l’infanzia spensierata, la dura e cruda età adulta e la crisi che sembra incrinare questa lunga amicizia virile), il film si prende i suoi tempi per narrare le varie fasi della vita dei protagonisti. I due registi danno spazio alla splendida natura delle Alpi nelle varie stagioni, pur scegliendo un formato vintage come il 4:3, che penalizza i bei panorami, forse per stare meglio addosso ai due protagonisti e al loro rapporto speciale. Anche l’algida e scura fotografia di Ruben Impens e la scabra colonna sonora (piuttosto nordica) del cantautore svedese Daniel Norgren non ne fanno un film “cartolina”, ma qualcosa di simile ad un documentario.
Alessandro Borghi nei panni di Bruno cerca di rendere credibile il suo personaggio anche con un lavoro su cadenza e accento, mentre Luca Marinelli (Piero), come al solito, fa Luca Marinelli.
Un film bello, ma forse un po’ freddo e troppo lungo.

Le otto montagne (The Eight Mountains, Italia, Francia, Belgio, 2022)
di  Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch
Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Gualtiero Burzi.
Durata: 147 minuti.

giovedì 5 gennaio 2023

Ritratto del regista da giovane



In The Fabelmans Spielberg racconta i suoi anni giovanili e come è nata la sua passione per il cinema, dall’imprinting con il film Il più grande spettacolo del mondo all’incontro con John Ford, mentre sullo sfondo il matrimonio tra i suoi genitori va in pezzi. Il padre ingegnere, pragmatico e razionale, inizialmente considera la passione del figlio niente più che un hobby, mentre la madre, che ha abbandonato la sua carriera da pianista classica per la famiglia, lo incoraggia. 

Ogni momento di questa storia familiare, e molto intima, è un pretesto per una straordinaria lezione di cinema. Spielberg non perde occasione per mostrare come l’arte (e il cinema in questo caso) possano manipolare le emozioni delle persone e influire sulla vita di tutti. Un banale filmino delle vacanze di famiglia può rivelare (se opportunamente confezionato) la proibita passione segreta della madre per l’amico e collega del padre e rendere palese alla protagonista stessa sentimenti che non vuole riconoscere. Un reportage della gita di fine anno scolastico invece può servire a regolare i conti con i bulli di turno.

A parte qualche lungaggine, The Fabelmans è un'opera sincera, coinvolgente e sostenuta da un cast azzeccato. Come spesso in Spielberg, il film si presta a molteplici livelli di lettura: storia famigliare, racconto di formazione, saggio teorico sull’arte del cinema, manuale di regia ed enciclopedia di tutti i più classici topoi dell’autore. Nessuno resterà deluso. Imperdibile il cameo finale di David Lynch, nel ruolo del burbero John Ford, e la sua l’essenziale ma istruttiva lezione di cinema.


The Fabelmans (USA 2022)

Un film di Steven Spielberg. 

Con Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle, Judd Hirsch, David Lynch.

Durata 151 min. 

giovedì 25 agosto 2022

Diamoci un taglio



In un tempo e in un luogo non precisati gli uomini stanno mutando i loro corpi. Artisti praticano performance estreme di body art e il governo ha un'agenzia che controlla che i corpi non si evolvano in direzioni pericolose per la specie.
Crime of the future è Cronenberg allo stato puro, un Bignami di tutte le sue ossessioni: corpi mutanti, chirurgia, bisturi e sesso, macchine organiche e nuovi organi, "nuova carne" e aperture addominali.
Cronenberg sembra intento ad arricchire di esempi la parola “disturbante” con questo concentrato di situazioni sgradevoli, ambienti malati, personaggi da incubo metafisico. La scenografia è scarna, i personaggi si muovono in un mondo sporco, cadente, in rovina. I sofisticati strumenti chirurgici sembrano animali arcaici usciti da un incubo di H.R. Giger. La trama è più che altro un pretesto per portarci in questo mondo in decomposizione e per svariate dissertazioni filosofiche su arte, sesso, evoluzione e malattia.
Il film è sempre in bilico tra il capolavoro e il grottesco testamento di un artista che ha esaurito i suoi argomenti. Controverso.

Crimes of the Future (Francia, Grecia, Canada, Regno Unito, 2022)
Un film di David Cronenberg.
Con Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman
Durata 107 min.

martedì 28 giugno 2022

Il Re è tornato



Il fiammeggiante stile di Baz Luhrmann è meno esagerato del solito e più al servizio della storia in questo rutilante biopic su Elvis Presley. Il film si concentra sul suo rapporto con il famigerato padre padrone colonnello Parks, interpretato  – con la stazza e il diabolico piglio di un “infernale” Orson Welles  – da un irriconoscibile Tom Hanks, qui narratore inaffidabile della vita di Elvis.
Il re del rock è impersonato con stupefacente animalesca aderenza da Austin Butler, che ci restituisce un ritratto di Elvis che è qualcosa di più del solito santino o della trita macchietta. Qui Elvis è un ragazzo un po’ sempliciotto ma non stupido, che a volte fa tenerezza nella sua scarsa consapevolezza di sé, profondamente umano nei suoi difetti ma con un talento immenso quando sale su un palco. Lo vediamo crescere, lo vediamo maturare, lo vediamo combattere per i suoi sogni e tentare di sfuggire dalla gabbia dorata in cui il terrificante colonnello lo ha rinchiuso.
Il film disegna una parabola musicale e umana di un giovane bianco “posseduto” dalla musica nera in un'America razzista, bigotta e violenta, con una strepitosa cavalcata dal blues al rock’n’roll, rivista e remixata con gusto contemporaneo grazie ad un superlativo lavoro di sound design e di produzione musicale (curata dal giovane produttore di Nashville Dave Cobb). Alcuni classici sono stati reinterpretati dallo stesso Austin Butler, mentre altre canzoni, come accade spesso nei film di Luhrmann, sono state affidate ad uno stuolo variegato di artisti (citiamo tra i tanti Eminem, Måneskin, Tame Impala, Kacey Musgraves, Stevie Nicks, CeeLo Green, Chris Isaak). Da non perdere.

Elvis (USA 2022)
Un film di Baz Luhrmann. 
Con Austin Butler, Tom Hanks, Helen Thomson, Richard Roxburgh, Olivia DeJonge, Luke Bracey, Natasha Bassett, David Wenham, Kelvin Harrison Jr., Dacre Montgomery, Xavier Samuel, Kate Mulvany, Josh McConville, Leon Ford, Gary Clark Jr. 
Durata 159 min. 

sabato 25 dicembre 2021

La casa di cuoio


Il 27 marzo 1995 Maurizio Gucci viene assassinato da un sicario assoldato dalla sua ex-moglie Patrizia Reggiani. Come si è giunti a questo? Il film ci accompagna, seguendo proprio il personaggio di Patrizia, nel mondo della celebre famiglia fiorentina, pieno di dissapori, rancori, beghe legali e scandali, appena nascosti sotto la patina della ricchezza e della fama.
Ridley Scott sceglie i toni forti, per delineare i protagonisti di una tragedia familiare degna di Shakespeare, al limite del grottesco, servito da un cast  monumentale che riesce a giocare con grande abilità sulla caratterizzazione dei personaggi. Si va dal gigionesco Al Pacino all’irriconoscibile Jared Leto sempre sopra le righe, dal teatrale Jeremy Irons alla travolgente performance di Lady Gaga, brava nel dar corpo ad una donna ambiziosa e manipolatrice, vittima delle sue stesse macchinazioni, una outsider in un mondo maschilista e classista.
La scelta di una colonna sonora operistica sottolinea questa narrazione un po’ esagerata, che restituisce un feroce ritratto di un certo mondo privilegiato e conferma un vecchio adagio: il denaro non dà la felicità. Lo scopre a care spese Patrizia, ammaliata dalle scintillanti boutique di Gucci e dal sogno di ricchezza e potere che rappresentano, finendone tragicamente accecata.
A parte alcune lungaggini e il curioso accento degli attori nella versione originale (ma tanto in sala lo vediamo doppiato) il film non è male e vale la visione, se non altro per l’ottima interpretazione di Lady Germanotta.

House of Gucci (USA, 2021)
Un film di Ridley Scott.
Con Lady GaGa, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Al Pacino, Camille Cottin, Youssef Kerkour, Jack Huston, Salma Hayek, Alexia Murray, Vincent Riotta, Gaetano Bruno.
Durata 158 min. 


venerdì 19 novembre 2021

Notizie dalla Francia


Un’immaginaria rivista americana pubblicata in un’altrettanto immaginaria francesissima città (Ennui-sur-Blasé) è la cornice per un gustoso film a episodi.
The French dispatch è un divertissement in puro stile Anderson: un film corale, letterario, stravagante, cerebrale e – come sempre –  costruito in modo perfettamente geometrico.
La messa in scena è spinta al massimo dell’artificioso, con soluzioni teatrali (scenografie mobili) e tableaux vivants nei momenti d’azione. Le storie sono incorniciate in altre storie, in una vertiginosa messa in abisso in cui la cornice spesso conta più del contenuto. Con l’espediente della rivista, il film tratta gli argomenti più vari, dall’arte alla politica, dal reportage di viaggio alla cucina e mescola bianco e nero al colore, ma sempre con un controllo maniacale nella composizione delle inquadrature. Con il consueto cast all stars (anche tra i ruoli più secondari), Anderson si può permettere di calibrare ogni sfumatura, passando dal grottesco a situazioni più intime potendo contare su interpreti di prim’ordine che stanno sempre al gioco.
Il film è un affettuoso omaggio realizzato con brio e ironia sia alla Francia (e al suo cinema: Tati, Deni, la Nouvelle Vague) che al celebre magazine americano The New Yorker (a cui s'ispirano le copertine del French Dispatch negli imperdibili titoli di coda). Ed è talmente denso di trovate e invenzioni visive che va visto almeno un paio di volte, prendendo appunti. 

The French dispatch (USA, 2021)
Un film di Wes Anderson.
Con Benicio Del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Amalric, Steve Park, Bill Murray, Owen Wilson, Elisabeth Moss, Willem Dafoe, Saoirse Ronan, Kate Winslet, Griffin Dunne, Christoph Waltz, Rupert Friend, Fisher Stevens, Henry Winkler, Alex Lawther, Jason Schwartzman, Bob Balaban, Cécile De France,Edward Norton, Liev Schreiber.
Durata 108 min. 

martedì 16 novembre 2021

Fuori i mostri!

Roma, 1943. Gli artisti di uno scalcinato circo cercano di sfuggire alla guerra ma finiscono in mano ai nazisti: il proprietario in quanto ebreo, gli altri perché dotati di poteri speciali. C’è un nazista che li vuole per formare un esercito di superuomini in grado di ribaltare le sorti del conflitto.
Con uno degli incipit più formidabili degli ultimi anni, Freaks out lascia il segno e apre una via poco praticata nel cinema italiano, giocando con intelligenza nel campo hollywoodiano dei blockbusters tutti effetti speciali e supereroi, reinventandolo in salsa nostrana. Ne esce un film poetico e ribaldo, zeppo di invenzioni e con un brillante riuso di stereotipi del genere. Il regista ci catapulta in un mondo fiammeggiante tra Fellini e gli X-men, a inseguire quattro outsiders che cercano un posto in cui sentirsi a casa dopo aver perso il fragile riparo del circo. A dare la caccia ai nostri fenomeni da baraccone, c’è Franz (Franz Rogowski), un mostro all’ennesima potenza, un nazista altrettanto freak (ha 12 dita e visioni del futuro), folle, frustrato e in fondo inadeguato più delle sue prede.
Il film è illuminato (a volte letteralmente) da Matilda, la ragazza elettrica, incarnata con mirabile efficacia da Aurora Giovinazzo. È la classica eroina riluttante, quella dall’animo più puro e dal potere più letale, che salverà la situazione, dopo un doloroso percorso di crescita, nell’apocalittico scontro finale.
Da vedere in sala, per riscoprire un cinema profondo e popolare pensato in grande stile.

Freaks Out (Italia, Belgio 2021)
Un film di Gabriele Mainetti.
Con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski,
Durata 141 min.