venerdì 19 novembre 2021

Notizie dalla Francia


Un’immaginaria rivista americana pubblicata in un’altrettanto immaginaria francesissima città (Ennui-sur-Blasé) è la cornice per un gustoso film a episodi.
The French dispatch è un divertissement in puro stile Anderson: un film corale, letterario, stravagante, cerebrale e – come sempre –  costruito in modo perfettamente geometrico.
La messa in scena è spinta al massimo dell’artificioso, con soluzioni teatrali (scenografie mobili) e tableaux vivants nei momenti d’azione. Le storie sono incorniciate in altre storie, in una vertiginosa messa in abisso in cui la cornice spesso conta più del contenuto. Con l’espediente della rivista, il film tratta gli argomenti più vari, dall’arte alla politica, dal reportage di viaggio alla cucina e mescola bianco e nero al colore, ma sempre con un controllo maniacale nella composizione delle inquadrature. Con il consueto cast all stars (anche tra i ruoli più secondari), Anderson si può permettere di calibrare ogni sfumatura, passando dal grottesco a situazioni più intime potendo contare su interpreti di prim’ordine che stanno sempre al gioco.
Il film è un affettuoso omaggio realizzato con brio e ironia sia alla Francia (e al suo cinema: Tati, Deni, la Nouvelle Vague) che al celebre magazine americano The New Yorker (a cui s'ispirano le copertine del French Dispatch negli imperdibili titoli di coda). Ed è talmente denso di trovate e invenzioni visive che va visto almeno un paio di volte, prendendo appunti. 

The French dispatch (USA, 2021)
Un film di Wes Anderson.
Con Benicio Del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Amalric, Steve Park, Bill Murray, Owen Wilson, Elisabeth Moss, Willem Dafoe, Saoirse Ronan, Kate Winslet, Griffin Dunne, Christoph Waltz, Rupert Friend, Fisher Stevens, Henry Winkler, Alex Lawther, Jason Schwartzman, Bob Balaban, Cécile De France,Edward Norton, Liev Schreiber.
Durata 108 min. 

martedì 16 novembre 2021

Fuori i mostri!

Roma, 1943. Gli artisti di uno scalcinato circo cercano di sfuggire alla guerra ma finiscono in mano ai nazisti: il proprietario in quanto ebreo, gli altri perché dotati di poteri speciali. C’è un nazista che li vuole per formare un esercito di superuomini in grado di ribaltare le sorti del conflitto.
Con uno degli incipit più formidabili degli ultimi anni, Freaks out lascia il segno e apre una via poco praticata nel cinema italiano, giocando con intelligenza nel campo hollywoodiano dei blockbusters tutti effetti speciali e supereroi, reinventandolo in salsa nostrana. Ne esce un film poetico e ribaldo, zeppo di invenzioni e con un brillante riuso di stereotipi del genere. Il regista ci catapulta in un mondo fiammeggiante tra Fellini e gli X-men, a inseguire quattro outsiders che cercano un posto in cui sentirsi a casa dopo aver perso il fragile riparo del circo. A dare la caccia ai nostri fenomeni da baraccone, c’è Franz (Franz Rogowski), un mostro all’ennesima potenza, un nazista altrettanto freak (ha 12 dita e visioni del futuro), folle, frustrato e in fondo inadeguato più delle sue prede.
Il film è illuminato (a volte letteralmente) da Matilda, la ragazza elettrica, incarnata con mirabile efficacia da Aurora Giovinazzo. È la classica eroina riluttante, quella dall’animo più puro e dal potere più letale, che salverà la situazione, dopo un doloroso percorso di crescita, nell’apocalittico scontro finale.
Da vedere in sala, per riscoprire un cinema profondo e popolare pensato in grande stile.

Freaks Out (Italia, Belgio 2021)
Un film di Gabriele Mainetti.
Con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski,
Durata 141 min.