sabato 30 gennaio 2016

Mai una Joy


Joy, giovane madre divorziata, rinuncia ai suoi sogni per mandare avanti una famiglia disastrata: madre apatica tele-dipendente, padre che insegue improbabili avventure romantiche, ex marito cantante fallito. Solo la nonna la incoraggia a realizzare i suoi progetti. Quando inventa un mocio rivoluzionario dovrà affrontare una lunga dura battaglia, anche tra le mura domestiche. Da una storia vera.
Jennifer Lawrence veste nuovamente i panni – ormai consueti – di una donna combattiva e determinata. Nonostante il film verta sulla storia di un'invenzione poco affascinante, l'arduo cammino per il successo, e la dura lotta per liberarsi da legami e consuetudini familiari nocive, merita la nostra attenzione.
Quella di Joy è una tipica storia americana di successo, intraprendenza, coraggio e genialità. Il film è un omaggio sentito alle donne che cercano di migliorare il mondo (anche con innovazioni apparentemente insignificanti come un mocio che si strizza da solo), un omaggio alle donne che non smettono di seguire i propri sogni.
Il regista-sceneggiatore David O. Russell riunisce il cast vincente de Il lato positivo e American Hustle: De Niro è Rudy, il padre strambo e po' irritante, e Bradley Cooper è l'affascinate dirigente di un neonato canale televisivo di televendite. Una menzione anche per Isabella Rossellini, molto efficace nel ruolo della sedicente donna d'affari (e compagna di Rudy) che finanzia inizialmente l'impresa.
Russel come sempre è bravo a gestire gli attori e costruire scene madri con una regia appassionata e nervosa. Il ritratto di donna che ne risulta ricorda un po' il miglior Cassavetes. Bello.

Joy (USA, 2015)
Un film di David O. Russell.
Con Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Bradley Cooper, Edgar Ramirez, Diane Ladd, Virginia Madsen, Isabella Rossellini.
Durata 124 min.

mercoledì 20 gennaio 2016

Chi non muore...


Il film si ispira all'incredibile avventura vissuta da Hugh Glass nel 1823. Esperta guida ed esploratore, mentre partecipa ad una spedizione di un gruppo di cacciatori di pelli nell'alta valle del Missouri, rimane ferito in uno scontro con un grizzly. Abbandonato dai compagni in fin di vita, sopravvive e dopo mille peripezie ritorna a Fort Kiowa per la resa dei conti.
Tour de force per DiCaprio, in un film estremo alla Herzog, con una spruzzata di Malick (scenografo e direttore della fotografia arrivano dal suo team di fiducia), ma con meno lirismo e profondità e più crudezza e azione. L'attore dà una convincente prova fisica e interpretativa pur essendo costretto al mutismo per gran parte del film: dopo aver intascato già un Golden Globe, la sua performance convincerà pure i membri dell'Academy?
Iñárritu farcisce il film di vari argomenti tosti senza essere troppo didascalico: l'eterna lotta dell'uomo contro la natura matrigna, la denuncia ecologica (lo sterminio di bisonti e la caccia forsennata alla fauna locale), quella storico-sociale (la pulizia etnica dei nativi) e il ritratto di una violenta economia predatoria. Fitzgerald (un ottimo Tom Hardy, più odioso che mai) è la quintessenza di questa società avida e senza pietà: splendido il suo monologo su un mondo utilitaristico dove si scopre Dio in uno scoiattolo che ci può salvare dalla fame.
Co-protagonista del film è una natura incontaminata (splendidamente fotografata dal due volte premio Oscar Emmanuel "Chivo" Lubezki) che riempie lo schermo di panorami mozzafiato, fiumi turbolenti, venti tempestosi, valanghe e finanche meteore. Nonostante la durata, il film scorre alla sua conclusione piuttosto spedito, con un paio di sequenze memorabili (l'incipit nella foresta allagata, l'attacco indiano e il terrificante scontro con l'orso). Il finale riesce positivamente a sorprendere.

Revenant - Redivivo (The Revenant, USA 2015)
Un film di Alejandro González Iñárritu.
Con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest Goodluck.
Durata 156 min.