mercoledì 25 novembre 2015

Fine dei giochi

Si arriva alla resa dei conti a Panem. Mentre i ribelli stanno sferrando l'attacco definitivo a Capitol City, Katniss, tentando di smarcarsi dall'ingombrante ruolo di eroina-simbolo della rivolta, parte verso il palazzo presidenziale per attuare la sua vendetta personale nei confronti del presidente Snow. Non tutto filerà liscio.
La fastidiosa mania di espandere narrazioni, per aggiungere capitoli a saghe redditizie, crea questi strani film squilibrati. La storia riparte da dove si era interrotta l'anno scorso, si prende un po' di tempo per farci intendere che Katniss è nuovamente la pedina di un gioco più grande e poi via col videogame degli Hunger Games formato guerriglia urbana.
La nostra eroina muore e risorge un paio di volte, prima di giungere allo scontro finale, dove, con una scelta inspiegabile, il regista svuota il film di ogni pathos, grazie a un montaggio a dir poco ellittico, che smorza il momento più drammatico del film: coraggiosa scelta artistica o puttanata?
Come nel precedente capitolo, ho trovato più interessante la rappresentazione dei giochi di potere e i momenti "psicologici" che le scene d'azione (le trappole mortali sono sempre più improbabili e surreali), ma il film raramente appassiona e il loffio finale bucolico, con Katniss mansueta mammina, ci lascia una certa tristezza nel cuore.

Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II 
(The Hunger Games: Mockingjay Part 2, USA 2015)
Un film di Francis Lawrence. 
Con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Julianne Moore, Wes Chatham, Elden Henson, Elizabeth Banks, Sam Claflin, Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman, Stanley Tucci, Woody Harrelson, Donald Sutherland.
Durata 136 min. 

sabato 7 novembre 2015

Lo spettro della noia


James Bond è alle prese con una fantomatica organizzazione pronta a prendere il controllo del mondo grazie a una capillare rete di sorveglianza e informazione. Dovrà confrontarsi con il più pericoloso dei suoi nemici.
Il quarto (e probabilmente ultimo) capitolo del reboot di 007 versione Craig non entusiasma come il precedente Skyfall, che resta in assoluto il migliore della serie. E proprio per questo le aspettative erano alte, forse troppo. Ma Spectre manca di profondità e di inventiva, non riuscendo mai a sorprendere nella sua lunga sarabanda di location, lotte e inseguimenti. Sembra un lavoro fatto per contratto, un po' col pilota automatico, nonostante il notevole cast e Sam Mendes alla regia. Fatta salva la sequenza monstre del prologo, che fa ben sperare, il resto delle pellicola riserva ben poche scene memorabili, riproponendo topos del genere senza troppa originalità, né di sceneggiatura né di messa in scena (tra l'altro è cambiato il direttore della fotografia e si vede).
Mendes dice di aver voluto fare un film più leggero e meno cupo rispetto al precedente, ma Daniel Craig non è Roger Moore e non veste bene i panni dello sciupafemmine dalla battuta facile.
Christoph Waltz interpreta un malvagio da manuale, tentando di dare spessore ad un mitico cattivo della saga, solitamente ridotto a mera macchietta, Monica Bellucci è una poco credibile vedova "consolabile" e alla fulgida Léa Seydoux tocca il ruolo di una ritrosa "Bond girl", forse un po' troppo giovane per il nostro 007.
Il film – il più costoso della serie – gioca sull'accumulo tentando di puntare al rialzo, ma, mancando di una solida sceneggiatura, finisce per diventare un accrocchio di location esotiche e prevedibili scene d'azione, che danno più noia che piacere. Lo stress da prestazione non porta a nulla di buono. Peccato.

Spectre (USA, 2015)
Un film di Sam Mendes.
Con Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Naomie Harris, Dave Bautista, Christoph Waltz, Monica Bellucci, Andrew Scott.
Durata 148 min.