giovedì 24 maggio 2018
Prendi la saga e scappa
Gioventù scapestrata e prime imprese di Han Solo. La nuova Star Wars Story risponde a tutte le domande più ovvie su uno dei personaggi fondamentali della saga: come ha incontrato il fedele Chewbacca, acquisito il leggendario Millennium Falcon ed è diventato il cinico furfante dal cuore d’oro che ben conosciamo.
Girato con consumata professionalità dall’affidabile Ron Howard (che per Lucas aveva diretto Willow), scritto da Lawrence Kasdan, uno degli sceneggiatori storici della saga di Star Wars, Solo si presenta come il classico prodotto che deve accontentare un po’ tutti e alla fine diverte ma non entusiasma. Fondamentalmente incrocia lo heist movie (il film di rapina) con l’universo di Guerre Stellari, dando vita ad un film dal ritmo forsennato, visivamente cinetico fino alla noia (infila una serie di inseguimenti, corse e fughe senza fine).
La pellicola accontenta i fan della serie dando loro un paio di personaggi secondari noti (oltre a Chewbacca c’è il giovane Lando Carlissian) e introducendo qualche nuovo carattere perfettamente in linea con lo stile della saga (la donna combattiva, il delinquente seducente, il droide divertente).
Il punto debole è che tutto il contorno funziona meglio del protagonista che dà il titolo al film: Alden Ehrenreich fa quello che può ma è praticamente impossibile il confronto con lo scanzonato e carismatico Han Solo di Harrison Ford, l’irresistibile mascalzone di Star Wars, un carattere che qui è invece ben incarnato da Beckett (l’ottimo Woody Harrelson).
In conclusione Solo osa molto meno del precedente spin off Rogue One, apparendo più un prodotto di marketing che un episodio avvincente di una saga memorabile che, con l’iper-sfruttamento Disney, sta dando visibili segni di stanchezza.
Solo: A Star Wars Story (USA, 2018)
Un film di Ron Howard.
Con Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton.
Durata 135 minuti.
lunedì 14 maggio 2018
La tragedia di un uomo patetico
Loro 1 si dedicava alla corte di parassiti che notte e giorno insegue Silvio Berlusconi in cambio di favori, prestiti e soldi. Questa seconda parte si concentra molto di più su di lui: ad un ritratto intimo e privato si alternano qui momenti più politici, raccontando la voglia di riscossa di un uomo sul viale del tramonto. Mentre il matrimonio con Veronica naufraga, Silvio costruisce il suo ritorno in campo comprando senatori a destra e a manca. Le sue leggendarie doti di imbonitore vengono esaltate in una straordinaria sequenza in cui – spacciandosi per un immobiliarista – cerca di vendere un lussuoso appartamento ad una signora scelta a caso dall’elenco telefonico: una scena da antologia in cui Servillo dà il meglio di sé e racconta perfettamente come Berlusconi sia riuscito ad abbindolare metà dell’elettorato italiano per anni. A questa fa da contraltare il patetico incontro con una giovanissima aspirante attrice che lo respinge perché gli ricorda suo nonno. Il film così costruisce una malinconica parabola di un uomo che non vuole invecchiare e che non sa perdere, indissolubilmente intrecciata con la dissoluzione etica e morale dell’Italia. Mentre lui torna al governo, il terremoto distrugge L’Aquila. Con una metafora neanche tanto sottile il film si chiude su un Italia in macerie.
Loro 2 (Italia, 2018)
Un film di Paolo Sorrentino.
Con Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De Francesco, Dario Cantarelli, Anna Bonaiuto.
Durata 100 minuti.
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