Il fiammeggiante stile di Baz Luhrmann è meno esagerato del solito e più al servizio della storia in questo rutilante biopic su Elvis Presley. Il film si concentra sul suo rapporto con il famigerato padre padrone colonnello Parks, interpretato – con la stazza e il diabolico piglio di un “infernale” Orson Welles – da un irriconoscibile Tom Hanks, qui narratore inaffidabile della vita di Elvis.
Il re del rock è impersonato con stupefacente animalesca aderenza da Austin Butler, che ci restituisce un ritratto di Elvis che è qualcosa di più del solito santino o della trita macchietta. Qui Elvis è un ragazzo un po’ sempliciotto ma non stupido, che a volte fa tenerezza nella sua scarsa consapevolezza di sé, profondamente umano nei suoi difetti ma con un talento immenso quando sale su un palco. Lo vediamo crescere, lo vediamo maturare, lo vediamo combattere per i suoi sogni e tentare di sfuggire dalla gabbia dorata in cui il terrificante colonnello lo ha rinchiuso.
Il film disegna una parabola musicale e umana di un giovane bianco “posseduto” dalla musica nera in un'America razzista, bigotta e violenta, con una strepitosa cavalcata dal blues al rock’n’roll, rivista e remixata con gusto contemporaneo grazie ad un superlativo lavoro di sound design e di produzione musicale (curata dal giovane produttore di Nashville Dave Cobb). Alcuni classici sono stati reinterpretati dallo stesso Austin Butler, mentre altre canzoni, come accade spesso nei film di Luhrmann, sono state affidate ad uno stuolo variegato di artisti (citiamo tra i tanti Eminem, Måneskin, Tame Impala, Kacey Musgraves, Stevie Nicks, CeeLo Green, Chris Isaak). Da non perdere.
Il re del rock è impersonato con stupefacente animalesca aderenza da Austin Butler, che ci restituisce un ritratto di Elvis che è qualcosa di più del solito santino o della trita macchietta. Qui Elvis è un ragazzo un po’ sempliciotto ma non stupido, che a volte fa tenerezza nella sua scarsa consapevolezza di sé, profondamente umano nei suoi difetti ma con un talento immenso quando sale su un palco. Lo vediamo crescere, lo vediamo maturare, lo vediamo combattere per i suoi sogni e tentare di sfuggire dalla gabbia dorata in cui il terrificante colonnello lo ha rinchiuso.
Il film disegna una parabola musicale e umana di un giovane bianco “posseduto” dalla musica nera in un'America razzista, bigotta e violenta, con una strepitosa cavalcata dal blues al rock’n’roll, rivista e remixata con gusto contemporaneo grazie ad un superlativo lavoro di sound design e di produzione musicale (curata dal giovane produttore di Nashville Dave Cobb). Alcuni classici sono stati reinterpretati dallo stesso Austin Butler, mentre altre canzoni, come accade spesso nei film di Luhrmann, sono state affidate ad uno stuolo variegato di artisti (citiamo tra i tanti Eminem, Måneskin, Tame Impala, Kacey Musgraves, Stevie Nicks, CeeLo Green, Chris Isaak). Da non perdere.
Elvis (USA 2022)
Un film di Baz Luhrmann.
Con Austin Butler, Tom Hanks, Helen Thomson, Richard Roxburgh, Olivia DeJonge, Luke Bracey, Natasha Bassett, David Wenham, Kelvin Harrison Jr., Dacre Montgomery, Xavier Samuel, Kate Mulvany, Josh McConville, Leon Ford, Gary Clark Jr.
Durata 159 min.