Sì, Noah (per gli amici Noè) è proprio lui, quello dell'arca, anche se la storia io me la ricordavo un po' diversa. Noah è un curioso kolossal biblico in salsa contemporanea, con una leggera spruzzata autoriale. Del resto il regista è l'eccentrico Aronofsky, che ne fa un fumettone barocco pieno zeppo di violenza epica ed effettoni speciali che neanche ne Il signore degli anelli 1, 2 e 3.
La vicenda è ambientata in un mondo barbaro e morente (reso bene dalle appropriate location islandesi) causa la malvagità sparsa dalla stirpe di Caino sulla Terra (nel film semplicemente "Uomini"), a cui il Creatore decide di mettere fine con una soluzione drastica e definitiva (nota come il "Diluvio"). Ma gli innocenti vanno salvati e dunque ecco il nostro eroe costruire una gigantesca arca – dal design di un brutto container – per imbarcare le coppie di tutti gli animali del creato. L'impresa causa qualche frizione con il re degli uomini, deciso a salire a bordo a tutti i costi. Segue bagno di sangue, visto che Noè è aiutato nell'impresa dai Vigilanti, angeli caduti trasformatisi in giganti rocciosi (questi sì dal bel character design, devo ammettere). L'autore si prende qualche libertà, soprattutto con i personaggi femminili (alcuni inventati di sana pianta), che hanno un peso ben maggiore che nel Testo originale (c'è una certa misoginia diffusa nell'Antico Testamento, da Eva in giù) e nel tratteggiare un Noè piuttosto inquietante, incarnato da un Russel Crowe in modalità psicopatico.
Il film mantiene le promesse, alternando scene intime sui tormenti di una fede cieca in un Dio vendicativo, a grandiosi momenti d'azione, pittoriche ed evocative inquadrature a time lapse estremi e vertiginosi. Tra capolavoro e kitsch d'autore.
Noah (USA 2014)
Un film di Darren Aronofsky.
Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Emma Watson, Anthony Hopkins.
Durata 138 min.