domenica 17 maggio 2009

Elementare Landgdon



Sia Kubrick che Welles erano convinti che da un pessimo romanzo si può trarre un ottimo film e l'hanno dimostrato. Purtroppo "Angeli e Demoni" non l'hanno diretto loro. Bisogna dare atto agli sceneggiatori (nientemeno che David "Spider-man" Koepp e Akiva Goldsman, premio Oscar per "A Beautiful Mind") che hanno fatto del loro meglio per trarre un film decente partendo da uno dei best seller peggio scritti della storia. Ma alla fine la trama quella è: resta il furto di antimateria al CERN (noto produttore di buchi neri), la caccia al tesoro in giro per Roma - ad alto tasso vandalico - a base di indovinelli scombiccherati e i colpi di scena telefonati. Per fortuna il pre-finale del romanzo è stato cambiato (se lo avete letto sapete di cosa parlo) per evitare scoppi di ilarità tra il pubblico, poco consoni al tenore drammatico della scena. A parte questi "trascurabili" particolari, il film è pieno d'azione, con un buon ritmo e stupefacenti effetti digitali che ricreano il Vaticano e una Piazza San Pietro gremita di fedeli più veri del vero.
Tom Hanks (Robert Langdon) ha visto personaggi migliori, Ewan McGregor è un convincente camerlengo e gli altri sono dei comprimari decenti, anche se hanno lo spessore psicologico di un'ostia.
Furbescamente gli sceneggiatori fanno diventare questo episodio un sequel de "Il Codice Da Vinci" con tanto di battutine ironiche sull'irritazione della Chiesa nei riguardi di Langdon (nella finzione), irritazione che è invece reale, visto che è stato vietato alla troupe di girare in qualsiasi chiesa di Roma.
La scena migliore? I cardinali ripresi a fumare e attaccati ai cellulari prima di entrare in conclave. Lo vedi Ron, che se ti applichi...

Angels & Demons (USA, 2008)
Un film di Ron Howard
Sceneggiatura: Akiva Goldsman, David Koepp
Con Tom Hanks, Ewan McGregor, Ayelet Zurer, Stellan Skarsgård, Pierfrancesco Favino, Armin Mueller-Stahl
Durata: 138 min.

martedì 12 maggio 2009

Spazio, ultima miniera



E' veramente incredibile come un vecchio telefilm con uomini in pigiamino, astronavi tirate col spago e improbabili alieni diventi un culto planetario e generi un inesauribile filone cinematografico: spazio, ultima miniera...
J.J. Abrams riparte da zero, raccontandoci i nostri eroi da giovani, portando nuova linfa ad una serie cinematografica che sembrava esser arrivata al capolinea. Lo fa a modo suo, con un film dal ritmo forsennato, pompato di effetti speciali in ogni inquadratura e con paradossi temporali da mal di testa. Non sono un "trekkies" ma mi sembra che nel film non manchi nulla: dalla U.S.S. Enterprise (e tutto il suo storico equipaggio da giovane) al saluto vulcaniano, dal teletrasporto al motore a curvatura. In più due Spock al prezzo di uno!
Questo nuovo "primo episodio" si concentra più sui due personaggi principali (Kirk e Spock) e tralascia lo spirito avventuroso e umanistico dell'esplorazione di un universo multietico (sì anche la galassia è multietnica, Mr. Berlusconi!) della serie tv originale. Zachary Quinto è uno Spock convincente (anche se alquanto inquietante), mentre Chris Pine dipinge un giovane J.T. Kirk un po' troppo guascone. Una irriconoscibile Winona Ryder dal volto consunto è la madre terrestre di Spock.
Tutta la mia ammirazione invece va ai designer delle navi aliene!
Se vogliamo essere onesti, al film manca un po' di epica – non è nelle corde di Abrams - e perciò tutto scivola via come una bevanda troppo frizzante. Alla fine è una baracconata piacevole a vedersi, se vi piace la fantascienza. Vivamente sconsigliato ai fan di Andrej Tarkovskij.

Star Trek (USA, 2008)
Un film di J.J. Abrams
Con Chris Pine, Zachary Quinto, Eric Bana, Winona Ryder, Zoe Saldana, Karl Urban, Bruce Greenwood, John Cho, Leonard Nimoy, Simon Pegg, Anton Yelchin
Durata: 127 min.

mercoledì 6 maggio 2009

Vita quotidiana di un guerrigliero


Che Guevara è una delle icone più inossidabili del Novecento e ci vuole del fegato per dedicargli un biopic in 2 parti.
La prima parte (Che l'argentino), dedicata alla rivoluzione cubana, narra di come il medico argentino Ernesto Guevara diventi un popolare capo guerrigliero.
Steven Soderbergh segue il Che (un convincente Benicio Del Toro) e i suoi uomini sulle montagne dell'isola come un reporter: macchina da presa digitale rigorosamente in spalla, niente luci artificiali e tanto meno fronzoli retorici. Stempera le scene di guerriglia con flash forward in sgranato bianco e nero della futura visita americana del Che. Qui lo scopriamo nel suo ruolo istituzionale (è ministro dell'economia cubana) e rivediamo il suo intervento all'ONU. Insomma Soderbergh alterna la pratica della rivoluzione alla teoria, giocando di anticlimax ed evitando l'epica della battaglia. Ne risulta perciò un film poco spettacolare e volutamente algido e a volte noioso - a parte le sequenze finali di guerriglia urbana a Santa Clara. Insomma, nonostante il personaggio, la storia e l'ottima confezione (bella fotografia, precisa ricostruzione storica) il film non è coinvolgente (grave difetto, anche se sembra una scelta di regia) e alla lunga stanca.

The Argentine (USA 2008)
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Peter Buchman, Steven Soderbergh, Ben Van Der Veen
Attori: Benicio Del Toro, Demian Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Edgar Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro, Unax Ugalde, Yul Vázquez, Carlos Bardem, Joaquim de Almeida, Eduard Fernández, Ramón Fernández, Óscar Jaenada, Kahlil Mendez, Jordi Mollà, Rubén Ochandiano
Durata: 131 Min