Katniss, scampata rocambolescamente ai Giochi, si ritrova ad essere sempre di più il simbolo della rivolta contro Capitol City, in un gioco di strategie e guerra psicologica contro il letale presidente Snow.
Come va di moda ultimamente, l'ultimo capitolo della saga Hunger Games è stato diviso in due parti. Vedendolo si sospetta che sia più una scelta di marketing che per esigenze narrative. Risulta difficile giudicare un film monco, che prepara alla resa dei conti finale, con un climax interrotto e un finale provvisorio. Comunque, se non altro, si differenzia dai due precedenti per una trama meno ripetitiva, per quanto ancora ampiamente prevedibile. Katniss – il classico eroe riluttante – matura in questo episodio la consapevolezza della sua forza e del suo carisma e decide di farne uso, ma al tempo stesso, resta una ragazza con tutte le insicurezze dovute alla sua giovane età e un temperamento difficile da domare. La sempre brava Jennifer Lawrence dà credibilità ad un personaggio che non sempre è aiutato dalla sceneggiatura un po' tagliata con l'accetta. Il film, per le esigenze di cui sopra, è pieno di chiacchiere con qualche sprazzo di azione, in attesa del botto finale. Resta interessante solo la lotta tra i ribelli e il governo fascista di Capitol City a colpi di propaganda, forse il tema più intrigante di questo capitolo, battaglia in cui Katinss si trova nuovamente usata da forze più grandi di lei. Cast esagerato e ultima apparizione di Philip Seymour Hoffman. Per affezionati.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
(The Hunger Games: Mockingjay - Part 1, USA 2014)
Un film di Francis Lawrence.
Con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks.
Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland
Durata 123 min.
martedì 25 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
Viaggio impossibile
La Terra sta diventando sempre più inospitale per l'uomo. Urge cercare una nuova casa. Per fortuna la Nasa, che tutti credevano ormai scomparsa, ha trovato il modo di raggiungere nuovi pianeti in un'altra galassia grazie ad un comodo wormhole dalle parti di Saturno.
L'ex-pilota Cooper - convertitosi all'agricoltura - lascia i figli per guidare la missione per trovare il mondo più adatto. Ma, come dice la legge di Murphy - ampiamente citata nel film - se qualcosa può andare storto, lo farà, e l'odissea di Cooper e compagni sembra diventare un drammatico viaggio di sola andata, finché…
Interstellar è un ambizioso film che miscela fantascienza e sentimenti, spiritualismo laico e teoria della relatività con grande abilità, dosando intimismo e tempi lenti con azzardate scommesse visionarie e grande spettacolarità. Il regista Christopher Nolan si lancia senza rete nella sfida quasi impossibile di rappresentare l'irrappresentabile come portare lo spettatore dentro uno scientificamente plausibile buco nero o in un tesseratto, un iper-cubo multidimensionale in cui il protagonista può interagire attraverso lo spazio e il tempo con l'amata figlia.
Presentato come una specie di nuovo 2001 - Odissea nello spazio, il film, per il rapporto padre-figlia e le tematiche filosofiche, sembra invece più vicino a Contact (con cui condivide lo stesso produttore, il consulente scientifico e l'attore protagonista McConaughey),
Molto ben riuscita è la prima parte con la Terra morente a causa di carestie e tempeste di sabbia (che rimanda al dust bowl degli anni della grande depressione), accurata e credibile la parte nello spazio (qui sì piuttosto kubrikiana), ansiogene e spettacolari le scene sui pianeti, un po' meno convincente invece la chiusura del cerchio narrativo con l'espediente del tesseratto dentro il buco nero.
Il film resta comunque uno dei migliori e rari esempi di hard science fiction degli ultimi anni, grazie all'attenzione alla plausibilità scientifica, mentre il giusto equilibrio tra sequenze d'azione e scene di grande coinvolgimento emotivo (una su tutte la commovente visione dei videomessaggi dalla Terra che restituiscono frammenti della vita dei figli), una sceneggiatura intelligente e un cast davvero stellare, lo rendono una delle più interessanti pellicole della stagione.
Un film imprenscindibile per gli amanti del genere e delle opere di Nolan, ma apprezzabile pure da chi magari non ama molto la fantascienza. Da vedere – assolutamente – al cinema.
Interstellar (USA, 2014)
Un film di Christopher Nolan.
Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow.
Durata 169 min.
L'ex-pilota Cooper - convertitosi all'agricoltura - lascia i figli per guidare la missione per trovare il mondo più adatto. Ma, come dice la legge di Murphy - ampiamente citata nel film - se qualcosa può andare storto, lo farà, e l'odissea di Cooper e compagni sembra diventare un drammatico viaggio di sola andata, finché…
Interstellar è un ambizioso film che miscela fantascienza e sentimenti, spiritualismo laico e teoria della relatività con grande abilità, dosando intimismo e tempi lenti con azzardate scommesse visionarie e grande spettacolarità. Il regista Christopher Nolan si lancia senza rete nella sfida quasi impossibile di rappresentare l'irrappresentabile come portare lo spettatore dentro uno scientificamente plausibile buco nero o in un tesseratto, un iper-cubo multidimensionale in cui il protagonista può interagire attraverso lo spazio e il tempo con l'amata figlia.
Presentato come una specie di nuovo 2001 - Odissea nello spazio, il film, per il rapporto padre-figlia e le tematiche filosofiche, sembra invece più vicino a Contact (con cui condivide lo stesso produttore, il consulente scientifico e l'attore protagonista McConaughey),
Molto ben riuscita è la prima parte con la Terra morente a causa di carestie e tempeste di sabbia (che rimanda al dust bowl degli anni della grande depressione), accurata e credibile la parte nello spazio (qui sì piuttosto kubrikiana), ansiogene e spettacolari le scene sui pianeti, un po' meno convincente invece la chiusura del cerchio narrativo con l'espediente del tesseratto dentro il buco nero.
Il film resta comunque uno dei migliori e rari esempi di hard science fiction degli ultimi anni, grazie all'attenzione alla plausibilità scientifica, mentre il giusto equilibrio tra sequenze d'azione e scene di grande coinvolgimento emotivo (una su tutte la commovente visione dei videomessaggi dalla Terra che restituiscono frammenti della vita dei figli), una sceneggiatura intelligente e un cast davvero stellare, lo rendono una delle più interessanti pellicole della stagione.
Un film imprenscindibile per gli amanti del genere e delle opere di Nolan, ma apprezzabile pure da chi magari non ama molto la fantascienza. Da vedere – assolutamente – al cinema.
Interstellar (USA, 2014)
Un film di Christopher Nolan.
Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow.
Durata 169 min.
martedì 4 novembre 2014
La Principessa che cadde sulla Terra
A pochi mesi dall'uscita in sala dell'ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki, ecco un nuovo film targato Ghibli, firmato dall'altro socio fondatore del celebre studio giapponese, Isao Takahata. L'autore del cartone animato più triste del mondo (Una tomba per lucciole), ritorna con la sua personale rilettura di una fiaba nipponica. La Principessa del titolo (Kaguya in originale, cioè "Notte splendente"), magica creatura luminosa, viene trovata dentro un bambù dall'anziano Okina, che la alleverà insieme alla moglie come fosse sua figlia. Convinto della sua natura nobile farà di tutto per darle una vita degna di una dama di corte, strappandola alla semplice e felice vita delle montagne e costringendola a vivere tra gli sfarzi di un palazzo nella capitale. Ma tutto ciò finirà solo per rendere profondamente infelice la giovane Principessa, che finirà per desiderare di abbandonare la Terra per ritornare sulla Luna, da dove proviene.
Lontano anni-luce dal realismo dai film precedenti di Takahata, La Storia della Principessa Splendente è un film delicato e poetico, a partire da un'inedita scelta stilistica, che lo rende un raffinato acquerello animato, con i personaggi tratteggiati da eleganti morbidi segni di matita. Questo stile così particolare si adatta perfettamente alla storia e vira verso un segno quasi espressionista nei momenti più drammatici.
Molto distante dalle principesse Disney risulta la protagonista, al centro di una fiaba riletta in perfetto stile Ghibli: ancora una volta troviamo la storia di una bambina che diventa donna, di una ragazza che non appartiene a questo mondo ma che se ne innamora, e, di nuovo, c'è una grande attenzione alla natura, al ciclo delle stagioni, agli "uccelli, insetti e bestie", come dice la filastrocca leitmotiv del film. La Storia della Principessa Splendente tocca temi profondi in modo semplice e poetico, come la struggente nostalgia di un'infanzia povera ma felice, la perfetta comunione con la natura, la bellezza del mondo con tutti i suoi pregi e difetti, l'importanza delle passioni umane, preferibili alla fredda e distaccata vita lunare. Non è un film con un lieto fine, non è un film per bambini piccoli, è semplicemente un altro gioiello di quella magica fabbrica di sogni che è lo Studio Ghibli.
La Storia della Principessa Splendente (Kaguya-Hime no Monogatari, Giappone 2013)
Un film di Isao Takahata.
Animazione.
Durata: 137 min.
Lontano anni-luce dal realismo dai film precedenti di Takahata, La Storia della Principessa Splendente è un film delicato e poetico, a partire da un'inedita scelta stilistica, che lo rende un raffinato acquerello animato, con i personaggi tratteggiati da eleganti morbidi segni di matita. Questo stile così particolare si adatta perfettamente alla storia e vira verso un segno quasi espressionista nei momenti più drammatici.
Molto distante dalle principesse Disney risulta la protagonista, al centro di una fiaba riletta in perfetto stile Ghibli: ancora una volta troviamo la storia di una bambina che diventa donna, di una ragazza che non appartiene a questo mondo ma che se ne innamora, e, di nuovo, c'è una grande attenzione alla natura, al ciclo delle stagioni, agli "uccelli, insetti e bestie", come dice la filastrocca leitmotiv del film. La Storia della Principessa Splendente tocca temi profondi in modo semplice e poetico, come la struggente nostalgia di un'infanzia povera ma felice, la perfetta comunione con la natura, la bellezza del mondo con tutti i suoi pregi e difetti, l'importanza delle passioni umane, preferibili alla fredda e distaccata vita lunare. Non è un film con un lieto fine, non è un film per bambini piccoli, è semplicemente un altro gioiello di quella magica fabbrica di sogni che è lo Studio Ghibli.
La Storia della Principessa Splendente (Kaguya-Hime no Monogatari, Giappone 2013)
Un film di Isao Takahata.
Animazione.
Durata: 137 min.
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