sabato 23 giugno 2012

Rock of Eighties

Versione cinematografica dell'omonimo musical basato su una compilation di celebri brani rock degli anni Ottanta. La recensione va letta a petto nudo e dopo essersi disegnati due colt con la biro sui fianchi altezza reni.
La storia ultrascontata (lei arriva a Los Angeles sognando di fare la cantante, incontra lui che sogna di fare il rocker, s'innamorano, si lasciano, si ritrovano e infine vissero felici rockando e rollando) serve, come ad ogni musical-jukebox che si rispetti, a tenere insieme i vari numeri musicali.
Il regista mette diligentemente in scena senza grandi genialate, ma in modo accattivante e molto ironico – a tratti quasi dissacrante, i miti e i riti del rock. La frizzante sceneggiatura di Justin Theroux (Tropic Thunder, Iron Man) rende scoppiettanti gli intermezzi tra una canzone e l'altra e regala qualche riuscita battuta ad un cast di grande livello. Da segnalare la performance sorprendente di Tom Cruise, che convince nel ruolo dell'inarrivabile mito rock Stacee Jaxx, carismatico, magnetico e strafatto, come un Jim Morrison con il look di Axl Rose (o Steve Tyler). Irresistibile poi il duetto tra Dennis Dupree (Alec Baldwin) e il suo braccio destro, in cui la mielosa "Can't Fight This Feeling" dei Reo Speedwagon viene usata per una dichiarazione di amore omosessuale. Alla fine dei conti un film divertente, pensato per la generazione Glee (con cui condivide l'intramontabile inno dei Journey "Don't stop believin"), ma che può essere apprezzato da tutti gli amanti del genere. I wanna rock!

Rock of Ages (USA, 2012)
Un film di Adam Shankman.
Con Julianne Hough, Diego Boneta, Paul Giamatti, Russell Brand, Mary J. Blige,  Malin Akerman, Catherine Zeta-Jones, Alec Baldwin, Tom Cruise.
Durata 123 min.

giovedì 21 giugno 2012

Everybody needs the Blues Brothers

Una trama che è un canovaccio per infilare numeri musicali strepitosi alternati a disastrosi inseguimenti per le strade di Chicago, questa in sintesi la ricetta di uno dei film più riusciti di John Landis. Recensire un cult come The Blues Brothers a 30 anni dalla sua prima uscita in sala può sembrare superfluo, ma in questi giorni è tornato nei cinema per i cento anni dell'Universal, e molti - me compreso -  lo hanno visto per la prima volta sul grande schermo. Nonostante lo conosca a memoria per gli innumerevoli passaggi in tv, vederlo al cinema mi ha fatto comprendere meglio come mai in questi tre decenni è diventato un cult movie. E solo una visione in sala permette di apprezzare la qualità di un film, che, come in molte opere d'arte, sta nei dettagli, piccole sfumature che sul piccolo schermo passano innosservate. Come la cura geometrica con cui Landis presenta il personaggio di Jake (John Belushi) mentre esce dal carcere o la sua apparizione messianica sul portone con l'alba alle spalle che è già puro Cinema (e tutto prima dei titoli di testa!). Cito poi, un po' a caso, l'incontro con la"pinguina", tutto grandangoli e inquadrature fortemente scorciate, gli inseguimenti in soggettiva lungo le vie di Chicago e il parossistico accumulo di autopattuglie che si accatastano come in un opera di Arman. Questo, e mille altri piccoli gioielli di messa in scena, battute impagabili e coreografie perfette, contribuiscono a fare di The Blues Brothers un capolavoro senza tempo, da vedere e rivedere. E si comprende perché il vero Cinema si vede in sala e non in tv o su pc, magari scaricato dal web in bassa qualità. Purtroppo di vero Cinema non c'è ne molto in giro ultimamente e si merita tutta la pirateria che lo affligge.

The Blues Brothers (USA, 1980)
Un film di John Landis.
Dan Aykroyd, John Belushi, Kathleen Freeman, James Brown, Henry Gibson
Carrie Fisher, Cab Calloway, Ray Charles, John Candy, Aretha Franklin
Durata 133 min.