domenica 19 dicembre 2010
Il riciclato mondo di Bazil
Bazil non ha un buon rapporto con i produttori di armi: una mina ha ucciso suo padre quando era bambino e una pallottola vagante lo ha quasi stecchito. A causa di questo incidente ha perso tutto e viene "adottato" da una strampalata combriccola di riciclatori d'immondizia. Un giorno capirà come vendicarsi di chi gli ha rovinato la vita e attuerà un complicato piano con l'aiuto dei suoi nuovi amici.
Deliziosa e leggera fiaba dall'autore di Amélie e Delicatessen, ma con personaggi ancora più caratterizzati e meno profondi, tanto da sembrare dei cartoni animati. L'esile trama sembra serva a tenere insieme una sfilza di gag surreali e alcune ottime invenzioni, ma alcuni snodi sono un po' troppo meccanici. Non mancano gli omaggi al cinema del passato e, se certe sequenze ricordano il miglior Chaplin del muto (la gag del taxi), gli inserti animati sembrano invece realizzati dal Terry Gilliam del periodo Monty Python.
Il film è godibile, i personaggi simpatici, gli attori brillanti (a cominciare da uno stralunato Dany Boon), alcune trovate sono assolutamente strepitose, ma aleggia una certa aria di déjà vu, ovvero di un grande mestiere ma poca anima. È vero che c'è tutto l'immaginario bizzarro, un po' retrò e low-fi di Jeunet, una Parigi insolita e periferica – immersa in una fotografia affettuosamente dorata – ma non basta. Il film regala un'ora e mezza di piacere, soprattutto per gli occhi, ma non tocca il livello dei precedenti.
"È tutta roba di recupero!" potrebbe giustificarsi il regista con un'alzata di spalle, facendo suo il tormentone che attraversa il film quando qualche aggeggio mal assemblato non funziona. Ecco, appunto.
Micmacs à Tire-larigot (Francia 2009)
Un film di Jean-Pierre Jeunet.
Con Dany Boon, André Dussollier, Nicolas Marié, Jean-Pierre Marielle, Yolande Moreau
Durata 105 min.
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