sabato 1 dicembre 2018

Bohemian Bignami


Il film racconta vita e arte di Freddie Mercury, dagli esordi alla leggendaria esibizione dei Queen al Live Aid nel 1985.
Sostenuto dall’impressionante performance attoriale di Rami Malek, la pellicola dà ai fan del gruppo tutto quello che si aspettano da un biopic sul mitico cantante. Dagli inizi difficili ai primi successi, Bohemian Rhapsody è una sorta di bignami pieno zeppo di musica, che cerca di proporre tutti i momenti più importanti della vita artistica e privata di Freddie ma addomesticando un po’ troppo il suo genio e soprattutto la sua sregolatezza. Poco anche lo spazio dedicato al resto del gruppo, che rimane un po’ sullo sfondo, forse perché conduce vite troppo borghesi e poco interessanti rispetto al loro oltraggioso cantante: peccato, perché sia Brian May che Roger Taylor sembrano dei personaggi piuttosto interessanti che avrebbero meritato qualche scena in più.
La sceneggiatura di Anthony McCarten – specializzato in biografie (La teoria del tutto, L’ora più buia) – si dipana in modo astuto, dritta e veloce ma senza grandi invenzioni, verso l’epico finale che ripropone quasi integralmente il concerto dei Queen al Wembley Stadium, probabilmente la miglior esibizione di tutto il mastodontico programma. Bryan Singer ricostruisce l’evento con un dispendio di mezzi impressionante, regalando agli spettatori una delle migliori sequenze del film, adeguatamente preparata da un climax emotivo dosato con grande precisione, per quanto poco aderente alla realtà storica.
Per chi ha ama la musica dei Queen è un film imperdibile ma tutti gli altri non resteranno comunque delusi.

Bohemian Rhapsody (Gran Bretagna, USA, 2018)
Regia di Bryan Singer
Con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen
Durata 134 minuti.