mercoledì 1 novembre 2017
Quel che resta di noi
In un futuro prossimo delle sofisticate intelligente artificiali (chiamate prime) faranno compagnia e aiuteranno anziani vedovi e ammalati grazie a convincenti ologrammi con sembianze di persone care defunte. Questo lo spunto fantascientifico di un film dalla struttura teatrale e dal respiro filosofico, che s’interroga sull’essenza dei ricordi e, di conseguenza, di cosa rimane di noi ad amici e parenti, dopo la nostra dipartita.
Marjorie (Lois Smith, già protagonista del dramma omonimo da cui il film è tratto) ha l’alzheimer e viene accudita dal prime con le sembianze di suo marito Walter da giovane, perché lei quello ricorda. Il prime registra tutte le informazioni che riceve sulla persona che riproduce in modo da rappresentarla in modo sempre più fedele e convincente. Ma, ovviamente, si tratta del ricordo di chi l’ha conosciuta, perciò spesso è un informazione parziale, molto soggettiva e a volte reticente.
Il film di Michael Almereyda affronta in maniera intelligente e profonda il tema del ricordo e del suo progressivo corrompersi e disfarsi, mettendo in dubbio tutte le nostre certezze su ciò che abbiamo vissuto e – in fondo – su chi siamo.
La bella villa sul mare di Marjorie, che divide con la figlia e il marito di lei, nel corso degli anni finirà per popolarsi di prime, questa sorta di fantasmi iperrealisti che altro non sono che la condensazione digitale dei ricordi lasciati dai morti, eredità in grado di sopravvivere in eterno, come suggerisce lo splendido e malinconico finale.
Marjorie Prime (USA, 2017)
Un film di Michael Almereyda.
con Jon Hamm, Geena Davis, Tim Robbins, Lois Smith, Stephanie Andujar, Leslie Lyles.
Durata 99 min.
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