giovedì 2 novembre 2017

Cosmonauti allo sbaraglio


Nel 1985 la stazione spaziale sovietica Sojuz 7 va fuori controllo per un guasto e rischia di schiantarsi a terra. L’unico modo per salvarla è mandare qualcuno a ripararla, una missione che sembra impossibile. 
Partendo da un fatto realmente accaduto, e poco noto in occidente, il regista Klim Shipenko costruisce un film epico e coinvolgente, una sorta di risposta russa agli hollywoodiani Space Cowboys o Apollo 13. Romanzando con una certa libertà la vicenda, riesce a realizzare un godibile film con tutti gli ingredienti del genere, dalla cinica burocrazia militare all’eroico e insubordinato pilota, in un crescendo di prove da superare fino al liberatorio finale. Salyut-7 è ottimamente girato, supportato da spettacolari effetti speciali e sfoggia un cast dalle facce giuste. Bisogna dire che il film non è immune da una certa dose di propaganda, per come mette in scena gli eroici protagonisti, per come approfitta del clima da guerra fredda dell’epoca per aggiungere pepe alla storia e per come sorvola sulla lunga serie di fallimenti e incidenti occorsi alle missioni Sojuz. Il regista arriva a inserire una scena verso il finale – la cui veridicità è molto dubbia – in cui l’equipaggio dello space shuttle Challenger rende onore ai cosmonauti russi subito dopo che questi hanno salvato in extremis la loro stazione. Ma dopo aver visto tanti inverosimili filmoni patriottici americani questo piccolo scivolone è perdonabile. Il film avrà una distribuzione nei cinema italiani: consiglio di vederlo. 

Salyut-7 (Russia, 2017)
Un film di Klim Shipenko
Con Vladimir Vdovichenkov, Pavel Derevyanko, Igor Ugolnikov, Lyubov Aksyonova, Oksana Fandera, Mariya Mironova
Durata: 111 min. 

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