In un futuro post-apocalittico, 12 distretti, macchiatisi in passato di ribellione, devono pagare un tributo alla ricca capitale: 24 giovani (dai 12 ai 18 anni) si dovranno combattere a morte all'interno di uno show televisivo, gli Hunger Games, vero rito collettivo. Solo uno sarà il vincitore. Nel poverissimo distretto 12 la coraggiosa e abile cacciatrice Katniss Everdeeen prende il posto della sorella durante il sorteggio per i "tributi". Indovinate chi vince?
A differenza del simile (ma decisamente più folle) Battle Royale, qui la messa in scena della violenza viene limitata al minimo necessario, nonostante lo scontro all'ultimo sangue tra adolescenti sia il nucleo centrale della trama. Ne esce una pellicola curiosamente retrò, con un'atmosfera da film distopico degli anni Settanta, che è uno dei suoi pregi maggiori. Affascinante è pure il contrasto tra il mondo dei minatori del Distretto 12 (visivamente fermo agli anni della Grande Depressione) e la tecnologia ultra avanzata di Capitol City, una città dall'architettura massiccia e curiosamente orizzontale, dove non mancano gli spazi smisurati amati dai regimi dittatoriali.
Come già detto, il regista non si sofferma sulle scene violente, ma punta più sull'aspetto umano e sentimentale della vicenda, senza del resto perdersi in troppe smancerie. Manca però il bersaglio, perché il ritratto dei protagonisti resta molto superficiale e – spesso – confuso. Così il film scivola senza grandi sorprese verso una fine piuttosto prevedibile. E anche l'arena degli Hunger Games resta uno spazio ambiguo, tra il mega-set fisico e reale del Truman Show e il mondo virtuale di Matrix, dove tutto è possibile. Non si capisce se questa ambiguità sia voluta o è solo disinteresse per gli aspetti più fantascientifici della trama (o, peggio, sciatteria). Stupisce anche lo scarso interesse per il feedback del pubblico, che si intuisce segua morbosamente la mattanza in diretta tv, ma che nel film si vede poco o per nulla, azzerando l'empatia per le azioni della nostra eroina. Insomma, un film molto strano (perché dà l'idea che manchi poco per renderlo migliore) e che stenta ad appassionare veramente lo spettatore, nonostante il cast di prima qualità e un regista che altrove ha dimostrato talento e originalità. Visto che è il primo capitolo di una saga (tratta dai romanzi di Suzanne Collins), è probabile che possa maturare in seguito, soprattutto nella rifinitura dei personaggi. Grande successo in patria.
The Hunger Games (USA, 2012)
Un film di Gary Ross.
Con Lenny Kravitz, Jennifer Lawrence, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Stanley Tucci, Donald Sutherland
Durata 117 min.
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