martedì 27 febbraio 2018
D'amore e d'acqua
Baltimora, 1962. Elisa è una donna delle pulizie muta che lavora in una struttura di ricerca. Un giorno arriva una sorta di uomo anfibio, destinato a venir sacrificato in una serie di esperimenti legati alla ricerca spaziale. Scoppia l’amore.
La forma dell’acqua è una romantica fiaba per adulti con mostro, costruita con maestria e messa in scena con grande eleganza visiva.
Come spesso accade nei film di Del Toro, i veri mostri sono gli uomini: qui l’ingrato compito tocca al bravo Michael Shannon, sempre pronto a fornire un odioso psicopatico appena nascosto da una patina sottile conformismo borghese. Dall’altra parte abbiamo una specie di mostro della laguna aiutato da tre perfetti emarginati: un'ordinaria donna muta, il suo vicino di casa omosessuale e la collega di colore. Il terzetto di perdenti agisce in un’America razzista e omofoba, paranoica e senza pietà. Ancora una volta Del Toro miscela sapientemente il cinema fantastico di genere con un contesto storico preciso e pieno di spunti drammatici, dando vita a personaggi ricchi di sfaccettature e mai scontati.
La forma dell’acqua è un film visivamente curatissimo, dalla scenografia alla fotografia, dove nulla viene mostrato per caso, che richiede una visione attenta se non si vogliono perdere tutti i dettagli, i richiami, gli omaggi e le citazioni. Nonostante ciò manca della potenza e dell’originalità di opere precedenti di Del Toro, come Il Labirinto del Fauno, e alla fine dà l’idea di un film “costruito” per piacere – soprattutto – a critici e cinefili. Il profluvio di premi e riconoscimenti (dal Festival di Venezia alle 13 nomination agli Oscar) sembra confermare questo sospetto.
La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water, USA 2017)
Un film di Guillermo Del Toro.
Con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg, Octavia Spencer.
Durata 119 min.
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