C'erano una volta in una galassia lontana lontana, due mondi che orbitavano abbracciati ad un unico sole. Ognuno aveva la sua forza di gravità e le sue genti, che non potevano passare da un pianeta all'altro, anche se in alcuni punti i due mondi quasi si sfioravano. Un giorno un bambino del mondo di sotto fece amicizia con una bambina di sopra. Crescendo s'innamorarono uno dell'altra, ma l'odio tra i due mondi li divise, finché un giorno l'amore vinse sulla forza di gravità.
Romantica fiaba fantascientifica dal finale scontato, che ha la sua unica forza nello straordinario doppio mondo creato dal visionario regista Solanas. Già regista dello splendido corto L'homme sans tête, qui è al suo secondo lungometraggio.
L'idea surreale di due mondi capovolti uno sull'altro è visivamente intrigante, ma forse è più adatta a uno dei miei quadri che a un film. La meraviglia dura per un po', ma poi si arriva all'effetto tramonto: è bello perché dura poco, altrimenti ti romperesti le balle. Ecco, qui il tramonto dura per tutto il film, letteralmente. Infatti il sole è sempre basso sull'orizzonte (in cielo c'è sempre un mondo capovolto che incombe) e tutto è immerso in un'incantevole luce dorata neanche fossimo ne I giorni del cielo di Terrence Malick. Insomma, passata la meraviglia iniziale, ci vorrebbe uno straccio di trama originale, oppure, più coraggiosamente, nessuna trama, visioni oniriche, associazioni d'immagini, surrealismo sfrenato. Invece il film si dipana in una banalissima romantica storia d'amore impossibile che alla fine diventa – per magia – possibile. Per non parlare della non originalissima caratterizzazione socio-economica dei due mondi, metafora del nord ricco e capitalista che sfrutta il sud povero e straccione. Insomma, sembra palese che il regista si sia innamorato di questa sua (unica) idea, declinandola in tutte le varianti possibili (alcune molto riuscite e suggestive), trascurando però di rendere più accattivante la trama.
Upside Down resta solo uno spettacolo per gli occhi, con una riuscita ambientazione retrò, una fotografia curata e delle sequenze affascinanti come l'immenso ufficio speculare o la sala da ballo del Café des Dos Mundos. Un film adatto a cuori semplici, spettatori non troppo esigenti e surrealisti in pensione.
Upside Down (Canada, 2013)
Un film di Juan Diego Solanas.
Con Jim Sturgess, Kirsten Dunst, Timothy Spall, Blu Mankuma, Nicholas Rose.
Durata 107 min.
Per rifarsi, consiglio la visione del corto qui sotto.
L'homme sans tête (Francia, Argentina, 2003) di Juan Diego Solanas
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