C'è un segno che ritorna in reperti di molte civiltà del passato, che sembra un invito ad andare a cercare il pianeta dei nostri creatori, dei misteriosi "ingegneri" alieni. Almeno questo è quello che crede la scienziata Elizabeth Shaw, che convince il magnate Weyland a finanziare una costosissima missione verso il remoto pianeta. Troverà il pianeta e pure gli alieni, belli come un dio greco, ma le cose non andranno come sperava.
Quel vecchio furbone di Ridley Scott confeziona un buon film di fantascienza, spettacolare, visivamente potente, disturbante e spaventoso e con una spruzzata di profondità filosofica che rieccheggia sia 2001 - Odissea nello spazio (il viaggio alla scoperta dell'origine della vita seguendo indizi alieni), sia Blade Runner (il rapporto tra creatura e creatore). Ci sono dei momenti di deja vu, quelli che rimandano ad Alien, ma la trama qui è più articolata e meno perfetta di quel capolavoro fanta-horror. La sceneggiatura ellittica non spiega sempre tutto (e va bene) ma ha il difetto di scivolare in troppe evitabili leggerezze, soprattutto nel tratteggiare alcuni personaggi secondari e in certi snodi narrativi. Colpa forse dello sceneggiatore Damon Lindelof (uno degli autori di Lost), che è più bravo a seminare enigmi che dare risposte coerenti.
Alien era un film da camera, compatto, efficace e senza grandi pretese se non quelle di terrorizzare gli spettatori, mentre questo pseudo-prequel ha grandi ambizioni. Ma alla fine le sequenze migliori sono proprio quelle che in qualche maniera rimandano alle atmosfere angoscianti del capostipite. Una su tutte è la scena dell'auto-aborto di Elizabeth, che vale da sola il prezzo del biglietto. Da ricordare pure tutta la performance di Michael Fassbender nel ruolo dell'ambiguo androide David che, con il suo volto impassibile e le sue azioni imperscrutabili, è di gran lunga il personaggio meglio riuscito del film.
A parte i difetti di sceneggiatura citati, il film coinvolge, spaventa e meraviglia e piacerà agli amanti del genere, a patto di non aspettarsi troppo. Credo che i rimandi alla saga di Alien alla fine siano più dannosi che utili al film e si capisce perché il regista non ami definire Prometheus un prequel. Tra l'altro, il mitico alieno bavoso di Giger appare per pochi secondi solo a film già finito, tanto che la scena sembra attaccata con lo sputo e aggiunta solo per preannunciare – forse – una ripresa della saga.
Prometheus (USA / Gran Bretagna, 2012)
Un film di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Guy Pearce, Idris Elba, Logan Marshall-Green
Durata 124 min.
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