martedì 10 novembre 2009

Dillinger è morto



Ultimo anno di vita, rapine e amore di John Dillinger, gangster gentiluomo. Michael Mann gira in digitale, braccando i suoi personaggi con la macchina a mano, portando lo spettatore dentro l'azione, immergendolo in violente sparatorie – e nessuno meglio di lui sa girare bene una sparatoria – in un America disperata dalle scenografie hopperiane. Certamente fa strano vedere gli anni Trenta con questo stile visivo, che a volte sembra un reportage tv.
La lotta tra banditi feroci e polizia brutale è senza quartiere. Ma gli americani stanno con Dillinger, spietato con le banche ma generoso con la gente tra cui si nasconde. Più che al Bureau of Investigation (la futura FBI), dell'ambizioso e diabolico J. Edgar Hoover, il film suggerisce che è anche alla mala organizzata che si deve la cattura di Dillinger, scaricato dal "sindacato" perché diventato scomodo con le sue azioni ribalde.
Interessante la fotografia "naturale" di Dante Spinotti, ricercata e "sporca", come ben si vede nei notturni mai stati così "veri". John Depp recita più trattenuto del suo solito, Christian Bale è preciso come sempre (ma com'è serio 'sto ragazzo, vorrei vederlo sorridere in un film almeno un po'), Marion Cotillard dà vita ad una pupa del gangster dolce e forte, sognatrice e disillusa.

Public Enemies (USA, 2009)
Un film di Michael Mann
Con Johnny Depp, Christian Bale, Marion Cotillard, Billy Crudup, Stephen Dorff, Stephen Lang, Channing Tatum, Leelee Sobieski, Emilie de Ravin, Giovanni Ribisi, David Wenham, Rory Cochrane, Lili Taylor, Carey Mulligan, John Ortiz, James Russo, Christian Stolte, Jason Clarke, John Judd, Michael Vieau, Wesley Walker, Branka Katic.
Durata: 143 min.

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