sabato 14 marzo 2009

L'ultima guerra del vecchio Clint



Il vecchio Clint dice che è l'ultima volta che fa l'attore, ma l'aveva detto anche per "Million Dollar Baby". Comunque non saprei chi altro avrebbe potuto interpretare Walter Kowalski, vecchio pensionato ruvido e dalla lingua tagliente, protagonista di "Gran Torino". Il suo bel grugno è una carta cinematografica che evoca tutti i suoi ruoli da duro precedenti: certe battute le può dire solo Clint Eastwood oppure l'ispettore Callahan.
Kowalski, che ha combattuto "i musi gialli" in Corea, si trova straniero in casa propria, ultimo bianco in un quartiere residenziale degradato e occupato - ironia della sorte - da orientali. Vedovo, con un pessimo rapporto con figli e nipoti, si troverà costretto a confrontarsi con i vicini di etnia Hmong, inizialmente trattati con razzistico disprezzo. Ma prima la giovane ragazza e poi il suo fratello minore, faranno breccia nel suo cuore inaridito, e lui si ritroverà "padre adottato" di una nuova famiglia.
E' una produzione modesta, senza divi, diretto in modo asciutto ed efficace da un Clint Eastwood in gran forma. Non è una commedia, ma non mancano le risate (gustosi i siparietti col barbiere italoamericano), il finale è prevedibile ma non banale.
Il film rappresenta un altro piccolo tassello della raccolta di storie di piccoli grandi americani raccontati con grande umanità da Eastwood nella sua lunga carriera di attore e regista.
Ignorato agli oscar, è imperdibile per i fan dell'inossidabile Clint, ma non scontenterà neanche gli altri.
La Gran Torino del titolo è una Ford coupé del 1972, scintillante reperto del sogno americano, gelosamente custodito dal protagonista nel garage di casa.

Gran Torino (USA 2008)
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Nick Schenk
Attori: Clint Eastwood, Cory Hardrict, John Carroll Lynch, Geraldine Hughes, Brian Haley, Brian Howe, Nana Gbewonyo
Fotografia: Tom Stern
Montaggio: Joel Cox
Durata: 116 Min

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