Nella Germania del Terzo Reich in guerra, un ragazzino fanatico nazista scopre che la madre ha nascosto in casa una ragazza ebrea: un incontro che metterà in crisi il suo mondo.
Jojo Rabbit è un delizioso apologo sui danni dei regimi totalitari incentrato su Jojo, che ha per amico immaginario lo stesso Hitler, idolatrato come fosse una pop star – non a caso i titoli di testa accoppiano un brano dei Beatles a scene d’isteria durante i raduni nazisti – e sul suo scontro con il nemico d’eccellenza, il mostro ebreo. Peccato che si tratti di una bella e fiera ragazza, che a poco a poco distruggerà tutte le sue fantasiose convinzioni indotte dalla feroce propaganda nazista.
Nonostante i tempi drammatici che descrive, la pellicola – nella prima parte almeno – sceglie i toni della commedia, spesso virata verso il grottesco, dato che le vicende vengono trasfigurate dal punto di vista del bambino. Nella seconda parte si fa più cupo quando la violenza del regime e la guerra deflagrano nella vita di Jojo.
Il film è costellato da gag divertenti e invenzioni spassose, ma è quando incrocia la realtà grottesca del nazismo stesso che il cortocircuito tra tragedia e commedia genera le scene migliori: si veda la visita della Gestapo in casa o le scene finali con l’amichetto, soldato con la divisa di carta, spedito a combattere il nemico.
Il film si avvale di varie star in ruoli di supporto, in gran parte sotto utilizzate, mentre il giovane Roman Griffin Davis nel ruolo del protagonista è assolutamente perfetto.
Jojo Rabbit (Germania 2019)
Un film di Taika Waititi.
Con Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Rebel Wilson, Sam Rockwell.
Durata 108 min.
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