venerdì 8 novembre 2013

Vite da osteria

Paolo Bressan è un uomo solo, pieno di livore, alcolista, bugiardo ed ex-marito infedele, che passa il suo tempo libero a ubriacarsi nelle private del goriziano. Un giorno si trova a dover accudire un giovane nipote sloveno che sembra avere un unico grande talento: fare sempre centro al gioco delle freccette. L'uomo cercherà egoisticamente di sfruttare a suo favore tale capacità, ma questo inaspettato incontro finirà per cambiargli la vita per sempre.
Il regista goriziano Matteo Oleotto firma una commedia dolceamara, crepuscolare, ambientandola in un territorio poco frequentato dal cinema. Girata tra Gorizia e la Slovenia, a dire il vero non sfrutta appieno le inedite locations che il territorio offre, ma le usa come perfetto sfondo di una storia dai toni dimessi. Giuseppe Battiston giganteggia su tutti, con un personaggio tanto sgradevole e cattivo quanto tristemente solo e autolesionista e alla fine conquista l'empatia dello spettatore regalandogli un'interpretazione superlativa.
L'altro protagonista del film – nel bene e nel male – è il vino, presente nella cultura delle private, nei vigneti, nei monologhi alcolici e nei canti d'osteria del coro di Doberdò.
Il film è ottimamente fotografato, con accenni caravaggeschi (si veda la raffinata scena iniziale), gli interni scuri appena illuminati da luci giallastre e la selvatica e desolata natura d'oltreconfine, filmata con maestosi grandangoli. La pellicola si avvale di un efficace cast italo-sloveno, con un ottimo giovane attore nel ruolo dello scemo Zoran (Rok Prašnikar), che si esprime in un buffo e anacronistico italiano letterario.
Zoran, il mio nipote scemo si presenta alla ribalta italiana come una piccola commedia dal sapore nuovo e diverso, aspro come il vino di queste terre, ma dolcemente malinconica come una sera di nebbia sul Lungo Isonzo.
Imperdibile per i fan dell'immenso Battiston.

Zoran, il mio nipote scemo (Italia / Slovenia, 2013)
Un film di Matteo Oleotto.
Con Giuseppe Battiston, Teco Celio, Rok Prašnikar, Marjuta Slamič, Roberto Citran.
Durata 103 min.

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