mercoledì 7 novembre 2012

Il passato non muore mai


Yokohama, 1963. Due liceali s'incontrano durante la lotta per salvare il Quartier Latin, un vecchio affascinante edificio sede di varie associazioni scolastiche, destinato alla demolizione. Tra la dolce Umi e il volitivo Shun nasce qualcosa, ma la rivelazione di un inaspettato segreto sul loro passato sconvolgerà le loro vite.
Il secondo lungometraggio di Miyazaki jr. è un elegiaco omaggio al Giappone di ieri, incentrato sull'importanza del rispetto per il passato, perfettamente simboleggiato dalla battaglia per salvare un fatiscente ma splendido palazzo dalla distruzione. È interessante notare come la lotta venga portata avanti dagli studenti, nell'apparente disinteresse del corpo docente. Questi giovani – nati nel dopoguerra – sembrano più interessati e rispettosi del passato che gli adulti e lo loro contestazione studentesca (che anticipa il '68) sembra diametralmente opposta a quella occidentale.
A questo tema s'intreccia quello intimo della tenera storia tra Umi e Shun, che attraversa tutto il film senza mai sbocciare veramente, una storia d'amore delicata, totalmente priva di tensioni sessuali, e che resta aperta nel finale.
Goro Miyazaki riproduce meticolosamente e con affettuosa nostalgia un Giappone che lui non ha mai visto (è nato nel 1967), perfettamente in linea con la consueta cura delle produzioni Ghibli. Però il film è più vicino a certi lavori "minori" dello Studio (come il delizioso I sospiri del mio cuore di Yoshifumi Kondō) che ai capolavori di Miyazaki padre, privo com'è di qualsiasi slancio poetico e/o geniale. Per estimatori e amanti del Giappone.

La collina dei papaveri (Kokuriko-Zaka KaraGiappone, 2011)
Un film di Goro Miyazaki. 
Durata 91 min.

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