Michele Spagnolo (un Michele Placido in ottima forma) è un potente esponente del centrodestra, che dopo un ictus si ritrova a dire sempre la verità, con conseguenze catastrofiche per la sua carriera politica ma benefiche per i suoi tre (raccomandatissimi) figli.
La seconda pellicola dell'ottimo Massimiliano Bruno (bravo autore teatrale, sceneggiatore nonché indimenticato comico becero in Boris) è un ambizioso affresco sull'Italia contemporanea. È un coraggioso tentativo – arduo – di superare con la satira le cronache sul malcostume politico odierno, ormai ben oltre i confini della realtà. Ma per fortuna il regista non si sofferma solo sui facili strali morali e cerca di dare un po' di spessore a questo riuscito film corale, che s'inserisce nel glorioso filone della miglior commedia italiana del passato, capace di far ridere senza smettere di pensare. La pellicola mescola facili gag (come la totale mancanza di controllo del linguaggio di Spagnolo) con momenti di cinema alto: Spagnolo che vaga tra gli scontri di piazza a Roma sulle note stranianti di Italia cantata da Reitano; la sua agghiacciante confessione tra le macerie de L'Aquila. Bruno cerca di veicolare, in mezzo allo sfacelo che ci mostra, un barlume di speranza: cambiare si può ed è, a questo punto, necessario. Il film lo esemplifica con la parabola delle vicende personali dei tre figli di Spagnolo, ma il discorso finale di quest'ultimo investe direttamente anche noi spettatori. Se l'Italia può cambiare (in meglio) dipende solo da noi. Perché un giorno la lettura degli articoli della nostra Costituzione – come appare negli intermezzi del film – non sia più un momento di umorismo amaro e grottesco. Viva l'Italia?
Viva l'Italia (Italia, 2012)
Un film di Massimiliano Bruno.
Con Raoul Bova, Michele Placido, Alessandro Gassman, Rocco Papaleo, Edoardo Leo, Ambra Angiolini, Maurizio Mattioli, Elena Cucci.
Durata: 111 min.
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