sabato 29 ottobre 2011

Tipi da bar



Italia, anni Settanta. Il Bar Sport di un paesino della provincia romagnola e i suoi stralunati avventori sono al centro di una serie di vicende tra Pupi Avati e il realismo magico.
Dalla celebre raccolta di racconti di Stefano Benni se n'è ricavato un film discontinuo, con una serie di episodi non amalgamati tra di loro e con dei personaggi ridotti a macchiette, nonostante la presenza di un cast di altro profilo. Le invenzioni surreali e la splendida prosa molto inventiva di Benni si perdono per strada, anche se il regista tenta qua e là di tradurle in immagini (in alcuni casi con l'uso dell'animazione – piuttosto bruttina per la verità). Forse bisognava trovare uno straccio di chiave visiva un pelo più originale o avere un regista geniale e visionario come Jean-Pierre Jeunet dietro la macchina da presa. Invece qui c'è solo la voce narrante del barista Onassis, usata come banale espediente per tentare di trasferire le atmosfere dal libro al film.
La bravura degli interpreti strappa qua e là qualche risata, ma la pellicola sembra procedere in modo zoppicante e senza grandi colpi di genio.
Pare proprio che i libri di Benni non abbiano molta fortuna nella loro trasposizione cinematografica: ci aveva provato lui stesso con Musica per vecchi animali (tratto dal suo strepitoso romanzo Comici spaventati guerrieri) con un risultato mediocre, nonostante la presenza di Dario Fo e Paolo Rossi tra i protagonisti. E questo qui è anche peggio. Peccato.

Bar Sport (Italia, 2011)
Un film di Massimo Martelli.
Con Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Antonio Catania, Angela Finocchiaro, Lunetta Savino
Durata 93 min.

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