domenica 26 febbraio 2017
La versione di Jackie
Pochi giorni dopo l'assassinio del marito a Dallas, Jackie Kennedy concede un'intervista esclusiva ad un giornalista di Life per dire la sua sull'eredità politica e storica del marito e raccontare il suo punto di vista sulla sua tragica scomparsa.
Di film sui Kennedy e soci se ne sono fatti a decine, perciò non è facile trovare spunti nuovi. Jackie non è un classico biopic hollywoodiano, visto che – nonostante il titolo – non narra la vita di Jacqueline Kennedy. Che non si tratti del solito polpettone più o meno agiografico forse era da aspettarselo, visto che è prodotto da un regista eccentrico come Darren Aronofsky e diretto da un outsider come il cileno Pablo Larrain.
La trama indaga i giorni successivi all'assassinio e, a sprazzi, i due anni di permanenza della coppia alla Casa Bianca (soprattutto attraverso gli spezzoni di un documentario televisivo). La scelta dello sceneggiatore e del regista è quella di raccontare la Jacqueline più intima e meno scontata, con una certa asciuttezza e distanza. Ne risulta il ritratto di una donna con molte facce, apparentemente in contraddizione tra loro: forte e vulnerabile, ingenua e manipolatrice, ma che comprende sempre molto bene qual è il suo posto nella Storia. Mentre Jackie racconta la sua versione (piena di omissioni e bugie), il film ci narra una storia leggermente diversa di quello che è accaduto dietro le quinte. Natalie Portman dà corpo a questo ingombrante personaggio in modo convincente, giocando sulle sfumature e senza cercare la mimesi con l'originale. Il film non concede grandi emozioni o colpi di scena ed è tutto sulle spalle della Portman, giustamente candidata all'Oscar per questo ruolo.
Jackie (USA / Cile, 2016)
Un film di Pablo Larrain.
Con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Crudup, John Hurt.
Durata 91 min.
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