Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Dalton Trumbo è lo sceneggiatore più pagato d'America. Ma è anche un attivo membro del Partito Comunista che durante gli scioperi a Hollywood si batte al fianco delle maestranze meno retribuite. Dopo uno scontro con la commissione contro le attività anti-americane, finisce ingiustamente in galera. Perde casa e contratti con le major, ma con grande tenacia, e l'appoggio della famiglia, riprende a scrivere sotto pseudonimo (vincendo pure degli Oscar), combattendo così a modo suo le inique liste nere in cui molti americani erano finiti in quegli anni bui.
Solido biopic, interpretato da un grande Bryan Cranston (nominato all'Oscar), su una delle più celebri vittime della caccia alle streghe. Il tema è stato affrontato varie volte al cinema (dal Il prestanome al più recente Good Night, and Good Luck) e qui incrocia fatalmente la vita di un'idealista pragmatico, che farà del suo lavoro uno strumento per scardinare l'idiozia delle liste di proscrizione. La battaglia che combatterà, in modo spesso ossessivo, metterà a repentaglio la vita famigliare, ma alla lunga avrà l'ultima parola, come recita il titolo italiano del film.
La pellicola ci mostra, ma con un po' di amarezza, che in fondo l'America ha gli anticorpi per combattere le epidemie fascistoidi che ciclicamente la colpiscono. Ci offre anche un bello spaccato della Hollywood di quegli anni tempestosi, con le sue star liberal (come Kirk Douglas) e i divi destrorsi (come John Wayne). Ottima Helen Mirren nel ruolo della perfida Hedda Hopper, ex-attrice divenuta potente regina del gossip hollywoodiano. Da non perdere lo spezzone con l'intervista al vero Trumbo, messa curiosamente nei titoli di coda, che funziona meglio del discorso per il premio del Writers Guild of America che chiude il film. Per cinefili.
L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo, USA 2015)
Un film di Jay Roach.
Con Bryan Cranston, Diane Lane, Helen Mirren, Louis C.K., Elle Fanning.
Durata 124 min.
Nessun commento:
Posta un commento