mercoledì 12 maggio 2010

La dittatura della merda



Cose che ho imparato da questo documentario:
1) se le terra trema da mesi e tutti i mass media vi dicono di restare in casa che tutto va bene, scappate subito;
2) se dopo il sisma, la vostra casa ha qualche crepa ma è ancora abitabile, barricatevi dentro;
3) se pensate che basta togliere Berlusconi di mezzo perché tutto vada meglio, vi illudete perché la merda è arrivata al potere e non se ne andrà via tirando lo sciacquone.
Sabina Guzzanti va a seguire il circo mediatico che giunge a L'Aquila dopo il terremoto e da lì comincia indagare sulla gestione dell'emergenza e sulla discutibile scelta di ricostruire ex-novo dei quartieri fuori città. I cittadini e le autorità locali sono estromesse da qualsiasi decisione. C'è l'emergenza e comanda la Protezione Civile. La città viene completamente evacuata e la gente mandata in "vacanza" negli alberghi del litorale o chiusa in tendopoli militarizzate (dove non si possono fare assemblee, bere caffè o coca-cola). Chi ha la casa appena danneggiata non può aggiustarla. E a settembre le tendopoli vengono chiuse e la gente spedita via. Pochi fortunati vanno nelle rare case nuove (costate uno sproposito), completamente arredate e fornite di tutto, dallo champagne allo spazzolone per il cesso. Insomma, sembra che certe scelte siano piuttosto insensate e i cittadini si pongono delle legittime domande. La risposta arriverà qualche mese dopo, con la pubblicazione della famigerata intercettazione di due imprenditori che se la ridono per la prospettiva di lucrosi affari post-terremoto. Perché grazie ad alcune opportune leggi, la Protezione Civile tutto può e tutto fa, in barba alle gare d'appalto e alle leggi vigenti. Funzionari corrotti e palazzinari senza scrupoli fanno il resto: la solita melma italiana. Sabina Guzzanti allarga l'orizzonte della sua indagine e cerca di spiegarci come siamo arrivati a tutto questo.
Draquila è un documentario a tesi, evidentemente schierato, e lo dichiara subito: vuole dimostrare che
1) il terremoto è stato una formidabile occasione di propaganda per aumentare la popolarità del premier e
2) il primo esperimento di sospensione dei diritti dei cittadini ad uso e consumo di imprenditori senza scrupoli, amici degli amici, a cui vanno finanziamenti faraonici per piani ricostruttivi insensati e inutili.
Queste tesi vengono sostenute in modo piuttosto convincente e articolato. Proprio per questo forse non serviva dipingere Berlusconi come una macchietta. Perché questo documentario dovrebbe vederlo proprio chi lo ha votato e ancora gli crede, perché cominci a dubitare di questo Uomo dei Miracoli. Un tono più neutro e meno barricadero sarebbe stato più efficace, ma penso che Sabina Guzzanti non riesca a controllarsi più di così.
Ci sono molte cose belle (quasi tutte le sequenze in cui Silvio non c'è), come la passeggiata notturna nel centro dell'Aquila con il sindaco, l'incontro con l'unico abitante rimasto in città, o i tanti racconti della gente costretta nelle tendopoli. Bella anche la chiusura del film, con le parole forti e lucide di un terremotato sulla dittatura, parole che mi hanno suggerito il titolo. Andate ad ascoltarle. Film necessario.

Draquila - L'Italia che trema (Italia, 2010)
Un film di Sabina Guzzanti
Con Sabina Guzzanti
Durata 93 min.

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