venerdì 6 febbraio 2015

Fanta-capitalismo sfrenato

Jupiter Jones, oltre ad avere un nome improbabile e un lavoro poco credibile come donna delle pulizie (visto che ha il volto di Mila Kunis), scopre di essere una regina di un'antica dinastia spaziale con diritto di proprietà sulla Terra. Gli aristocratici parenti la vogliono morta, ma riceverà l'aiuto di una specie di mercenario mutante, mezzo uomo e mezzo Channing Tatum. La fine è nota.
Pasticcio spaziale in sala Wachowski, che frulla ogni possibile film o romanzo di fantascienza e produce un minestrone visivamente barocco ma dalla trama non molto originale. Effetti speciali in grande spolvero, ma idee poche e quelle che ci sono rimandano ad altri film. Cito i primi che mi vengono in mente: lo spunto della persona qualunque scaraventata in una space-opera viene dalla Guida galattica per gli autostoppisti, l'idea del feroce capitalismo spaziale strizza l'occhio a Essi vivono, gli alieni che cancellano dalla mente dei testimoni avvenimenti scomodi rimandano al neuralizzatore dei Men in Black, l'economia galattica basata sull'elisir ricorda la spezia del ciclo di Dune, così come il design e le scenografie tra l'art decò e il liberty riecheggiano la versione che ne fece Lynch; c'è pure la burocrazia grottesca del Brazil di Gilliam (e pure Gilliam stesso), mentre con l'uso "agro-industriale" degli esseri umani i Wachowski si autocitano (Matrix).
Eddie Redmayne è bravo al fare il cattivo e resta serio anche mentre spara un risibile pistolotto sul profitto come elemento fondante di tutto l'universo, Mila Kunis è spaesata, Channing Tatum è decorativo e Sean Bean – a sorpresa – resta vivo fino alla fine.
Concludendo: troppo fumo poco arrosto. Perciò complimenti all'art director e ai tecnici degli effetti visivi, no comment sugli autori e registi Wachowski Brothers, che da un po' non imbroccano un film (anche se Cloud Atlas mi era piaciuto).

Jupiter - Il destino dell'universo
(Jupiter Ascending / USA, 2015)
Un film di Lana & Andy Wachowski.
Con Channing Tatum, Mila Kunis, Sean Bean, Eddie Redmayne, Douglas Booth.
Durata 125 min.

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