martedì 26 settembre 2017

Le colorate avventure di Valérian


Una coppia di agenti speciali, gentili alieni scampati alla distruzione del loro pianeta, un comandante che tenta di celare il suo crimine di guerra, una gigantesca stazione spaziale sono al centro di una folle scorribanda – scritta e diretta da Luc Besson – ispirata ad un fumetto francese degli anni Sessanta.
L’esile trama sembra solo un pretesto per una interminabile serie di avventure girate con un ritmo forsennato in un universo pop ultra colorato e pieno di invenzioni divertenti, a partire dalla sequenza dei titoli di testa. La sfrenata fantasia che pervade il film trova il suo perfetto compimento nel design di mondi e di alieni (qua e là in stile Moebius come nel Quinto elemento), supportati da effetti speciali impeccabili. C’è un certo spirito bambinesco e un ottimismo che profuma di anni Sessanta in questa pellicola, che manca in altre opere simili di questi anni (l’unica che mi viene in mente è I guardiani della galassia), che dà un tono leggero e scanzonato alla narrazione, nonostante non manchino i momenti drammatici. La coppia Valérian e Laureline è incarnata da due volti giovani e freschi, che hanno trovato il giusto registro per le loro schermaglie amorose (in stile Leila e Ian Solo) e colmano lo scarso spessore psicologico dei loro personaggi.
Valérian e la Città dei Mille Pianeti non sarà un capolavoro ma è un simpatico film di intrattenimento puro e una meraviglia per gli occhi.

Valérian e la Città dei Mille Pianeti (Valérian and the City of a Thousand Planets, Francia 2017)
Regia di Luc Besson.
Con Dane DeHaan, Cara Delevingne, Clive Owen, Rihanna, Ethan Hawke, Herbie Hancock.
Durata 140 minuti.

giovedì 7 settembre 2017

L'apoteosi della trappola


Dunkerque, Francia, 1940. L’esercito inglese e francese sono intrappolati sulla spiaggia della località balneare dalle armate di Hitler. Quattrocentomila uomini – sotto il fuoco del nemico – che hanno come unica via di fuga il mare. Un'improbabile flotta di imbarcazioni da diporto li trarrà rocambolescamente in salvo.
Nolan prende spunto da un noto episodio della Seconda Guerra (una sorta di Caporetto inglese) per costruire un film di guerra potente e minimale, epico e asettico – non si vede una goccia di sangue, intrecciando tre semplici trame e momenti temporali. Con il suo consueto talento per un montaggio temporale non lineare, scompone e ricompone i tre fili narrativi in un flusso coinvolgente e senza tregua. Tutta la vicenda viene narrata catapultando lo spettatore in mezzo agli eventi, con pochi dialoghi, lasciando parlare le immagini.
Dunkirk è un’enorme trappola e il regista ribadisce varie volte il concetto, intrappolando i protragonisti in un’interminabile sequenza di luoghi claustrofobici, reali o mentali: dentro un cacciatorpendiniere che affonda, dentro un peschereccio in balia della marea e dei cecchini, nell’abitacolo di uno Spitfire abbattuto, su un affollato molo esposto agli attacchi aerei, nel terrore di un soldato scampato al naufragio…
Girato in modo elegante e impeccabile, come gli arabeschi disegnati in cielo dai duelli aerei, il film è sostenuto in modo importante dalla colonna sonora minimal-ossessiva del poderoso Hans Zimmer, abituale collaboratore di Nolan.

Dunkirk (USA, Gran Bretagna, Francia, 2017)
Un film di Christopher Nolan
Con Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy
Durata 106 minuti.