giovedì 4 aprile 2013

Hitchcock e le bionde

Un Alfred Hitchcock sessantenne decide di mettere in gioco la sua carriera puntando tutto su un progetto che nessuno studio vuole produrre: PsychoIspirato agli inquietanti delitti di un serial-killer, il film avrà una gestazione travagliata, ma alla fine diverrà il suo più grande successo commerciale.
Il biopic di Sacha Gervasi, ingannevolmente intitolato Hitchcock, è in gran parte incentrato sulla storia privata del grande regista, con i suoi demoni, il rapporto morboso con le attrici e quello con Alma Reville, moglie e preziosa collaboratrice. La pellicola inizia brillantemente citando i famosi prologhi di Alfred Hitchcock racconta,  ma poi ben presto s'incarta con gli inutili e imbarazzanti dialoghi immaginari tra Hitch e il serial-killer che ha ispirato il personaggio di Norman Bates. È questo il trucchetto di sceneggiatura per rendere il carattere weirdo di Hitchcock, ma in realtà ne esce un incrocio tra Hannibal the Cannibal e Dexter. Invece i suoi veri demoni vengono citati solo in un dialogo tra attrici, da cui apprendiamo del gusto ossessivo sulla manipolazione e sul controllo delle bionde protagoniste dei suoi film.
Molto spazio poi viene dato al complesso rapporto con la paziente e comprensiva moglie (una strepitosa Helen Mirren, molto più sexy dell'originale), mentre quasi nulla al genio di Hitchcock. Concentrandosi sul ritratto dell'uomo – pieno di tic, ossessioni e debolezze – il film tralascia completamente di raccontarne l'opera e non prova neanche a spiegare perché Hitchcock è uno dei più grandi registi di tutti i tempi. E per un film che s'intitola Hitchcock è piuttosto grave, come fare un film su Mozart senza musica. Antony Hopkins, sotto chili  di trucco, ne tenta una pallida imitazione, che oscilla tra il ritratto sbiadito e la caricatura grottesca (la scena in cui alla prima del film "dirige" le reazioni del pubblico durante la celeberrima sequenza della doccia). Helen Mirren gli ruba spesso la scena e la sceneggiatura suggerisce – non tanto velatamente – che sia lei il vero genio dietro al grande regista. Un vero autogol.
Cast a confronto con gli originali

Per quegli strani casi che sempre più spesso capitano a Hollywood, nello stesso anno di Hitchcock, la HBO ha prodotto The Girl, incentrato sulla storia di Tippi Hedren e della sua terribile esperienza con Hitch. Curiosamente il film parte dove il primo termina e racconta la lavorazione de Gli uccelli e di Marnie, entrambi interpretati dalla bionda attrice. Anche questo film parla dell'Hitchcock privato, tratteggiando un personaggio decisamente più sgradevole e inquietante, ma anche più convincente del precedente. Ma qui protagonista del film è Tippi Hedren, la girl del titolo, e non il regista. 
È comunque sorprendente come due film, prodotti contemporaneamente, si concentrino entrambi più sulla descrizione delle morbose fantasie del regista che sulla sua opera, dandone alla fine un ritratto impietoso e per niente lusinghiero. Molto più plausibile (anche dal punto di vista della somiglianza fisica) la Alma Reville interpretata dalla grande Imelda Staunton, molto più remissiva e "complice" di quella della Mirren.
Tra i due il secondo è più onesto ed esplicito, raccontando il tormento di un genio impotente, che sublima nei film (e nell'ossessione per le bionde) le sue pulsioni erotiche.
Così, se volete sapere qualcosa di più dell'altro Hitchcock, l'artista, non vi resta che leggere Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut, probabilmente il più bel libro sul cinema di sempre.

Hitchcock (USA, 2012)
Un film di Sacha Gervasi.
Con Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D'Arcy, Jessica
Biel.
Durata 98 min. 

The Girl (USA, 2012)
Un film di Julian Jarrold.
Con Sienna Miller, Toby Jones, Imelda Staunton
Durata: 91 min.