mercoledì 19 novembre 2008

Benvenuti tra i terroni



"Giù al nord" è una lieve – a tratti esile – commedia sui luoghi comuni e i pregiudizi verso la gente di una remota regione del profondo nord francese. Grande lavoro di adattamento e doppiaggio per un film basato al 90% sugli equivoci generati dalla parlata locale dei Ch'tis, resa con una lingua inventata di sana pianta (evitato così il doppiaggio criminale tipo "Shaolin soccers"). Gli interpreti sono simpatici, alcune gag buone, altre tirate un po' troppo per le lunghe, e c'è anche un debito con "Totò, Peppino e... la malafemmina" (segnalato dall'amico Rino) piuttosto evidente per noi italiani. Pregi? Alla fine si ride. Difetti? Tutte le scene più divertenti sono nel trailer! Resta da spiegare il clamoroso successo in patria (21 milioni di spettatori), e mi piacerebbe avere un parere dagli amici francesi di Facebook.

"Bienvenue chez les Ch'tis" (Francia 2007)
Regia di Dany Boon. Con Kad Mérad, Dany Boon, Zoé Félix, Philippe Duquesne, Line Renaud.
Durata 106 min.

martedì 11 novembre 2008

007 Casino totale



James Bond torna sempre meno ironico e più brutale in un film dalla trama complicata come il suo titolo. Si continua sulla strada inaugurata dal precedente, con un JB versione Craig più adulto e impegnato rispetto ai suoi predecessori. Purtroppo il risultato non è all'altezza delle aspettative dopo l'ottimo exploit di Casinò Royale. Forse per colpa del regista? L'autore de Il cacciatore di aquiloni, Finding Neverland - Un sogno per la vita e Monster's Ball non è proprio uno specialista di action movie. E qui in molte sequenze si rimpiange un regista di mestiere, che so, un John McTiernan, un Renny Harlin qualsiasi. Per esempio, nella sequenza senese la lotta tra JB e il cattivo di turno diventa un pasticcio incomprensibile a causa di un montaggio dissennato. E poi, al secondo montaggio alternato per aumentare il climax di un'azione, vien voglia di alzarsi in sala e gridare "Montaggio proibito!"
Se vi accontentate di qualche buona battuta, inseguimenti su qualsiasi mezzo di locomozione non animale (mancano solo il monopattino e la bici), un paio di belle fanciulle e la presenza della perfetta Judy Dench, potrebbe piacervi. Giudizio di mia moglie: "Troppo veloce. Non si vede bene Daniel Craig."

Quantum of Solace (USA, Gran Bretagna 2008)
Un film di Marc Forster.
Con Daniel Craig, Olga Kurylenko, Mathieu Amalric, Judi Dench, Giancarlo Giannini.
Durata 106 min. -

mercoledì 5 novembre 2008

Anarchy in the BRD



"Banda Baader-Meinhof" è uno di quei nomi che mi arriva dall'infanzia. Ne parlava mio zio – emigrato in Germania – e ricordo chiaramente che era opinione comune all'epoca che i suoi membri siamo stati "suicidati" in carcere. Così, con queste reminiscenze, sono andato a vedermi La Banda Baader Meinhof. Il film, asciutto e spettacolare quanto basta, ricostruisce la parabola di un gruppo di giovani tedeschi che voleva combattere l'imperialismo americano e i suoi sostenitori in patria. Non si perde troppo ad approfondire le psicologie dei suoi protagonisti: mostra quello che fanno, senza esprimere giudizi. Il personaggio di gran lunga più interessante e complesso è certamente quello di Ulrike Meinhof, intellettuale impegnata, nota giornalista (ma anche moglie e madre), che diviene complice nella liberazione (o meglio evasione) di Andreas Baaden. Un "salto" nella lotta armata clandestina che il regista mette in scena in maniera visivamente efficace. Così la Meinhof, persona intelligente e acuta, diventa l'ideologo del gruppo e stila i comunicati politici che seguono le azioni della RAF (Rote Armee Fraktion), questo il nome che il gruppo si sceglie. (Tra parentesi, le rivendicazioni sono corredate da tanto di logo, molto curato, altroché quello delle BR italiane). Ma per giustificare un atto violento e ingiustificabile come l'assassinio, la lucida Ulrike deve prima trasformare i "non uomini" i nemici da colpire: chi porta la divisa è un maiale, scrive in uno dei comunicati.
La pellicola mostra il "brodo di coltura" in cui nasce il gruppo, le proteste studentesche tra il 1967 e il 1968. Ed è piuttosto curioso constatare che i metodi della polizia spesso sono gli stessi in ogni tempo e luogo (estremisti di destra randellano gli studenti di sinistra, la polizia fa finta di niente e poi massacra di botte i manifestanti pacifici e disarmati) e crea dei corto circuiti con l'attualità. Le forze dell'ordine si riscattano nella figura del capo della polizia Horst Herold, che ben comprende le motivazioni del gruppo e la simpatia che raccoglie in molta gioventù tedesca. Solo così potrà combatterli efficacemente.
Il film di Edel, che ha lavorato ad Hollywood, è ben girato, fila via come una locomotiva e senza perdersi in inutili virtuosismi. Mescola abilmente fiction e spezzoni documentari (incrociando Munich di Spielberg nella sequenza dedicata all'attacco di Settembre Nero alle Olimpiadi del '72), e ricostruisce con gran dispendio di mezzi (e comparse) sia le scene di massa (assemblee e manifestazioni studentesche, il processo spettacolo alla banda) che le azioni sanguinose della RAF, senza risparmiare la ferocia e le conseguenze di tali atti.
E' inutile dire che tutti finiranno malissimo, senza riuscire a cambiare il mondo.

Der Baader Meinhof Komplex (Germania 2007)
Un film di Uli Edel
Con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokalek, Bruno Ganz, Jan Josef Liefers, Alexandra Maria Lara.
Durata: 149 min.