giovedì 23 aprile 2009

Storia di due cuori



Il casuale incontro di due infartuati all'ospedale è lo spunto per narrare di una improbabile amicizia tra due persone molto diverse: ciarliero sceneggiatore settentrionale in crisi (creativa e affettiva) il primo (Antonio Albanese), taciturno borgataro romano di successo (nel lavoro e negli affetti) il secondo (Kim Rossi Stuart). Il nuovo film scritto e diretto dalla Archibugi non è una commedia (a differenza di quello che fanno intendere locandina e trailer), anche se si ride spesso per alcune buone battute, i dialoghi brillanti e un esilarante cameo di Verdone. Qui si parla di donne, di vita, di morte e dell'ineffabile arte di creare e narrare storie.
Nonostante qualche scena forse evitabile e personaggi di contorno non indispensabili (qual è, ad esempio, il ruolo di Paolo Villaggio nella trama non è chiaro), nel complesso è un bel film, soprattutto per l'ottimo cast e due protagonisti in stato di grazia. Si può dire di tutto della Archibugi ma non che non sappia tirare fuori il meglio dai suoi attori. Vale il prezzo del biglietto.

"Questioni di cuore" (Italia 2008)
Un film di Francesca Archibugi.
Con Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Francesca Inaudi, Andrea Calligari.
Paolo Villaggio
Durata 104 min

mercoledì 15 aprile 2009

La rivoluzione: teoria e pratica



Steven Soderbergh è sincero quando afferma che "Che - Guerriglia" è un film a parte e non il seguito del precedente "Che - L'Argentino": l'unica cosa che li accomuna è il personaggio. I due film parlano di due episodi fondamentali della vita di Guevara e si possono vedere anche "separati", ignorando l'esistenza dell'altro. Però se il primo sembrava poco spettacolare, questo lo è ancor meno. La macchina da presa digitale marca stretto il Che, che vaga senza metà per un anno nella jungla boliviana, e mostra la banale vita quotidiana nella guerriglia. E' un lungo diario di un'impresa folle e suicida: portare la rivoluzione tra i contadini più poveri della Bolivia, che però non la vogliono. Resta senza risposta nel film questa scelta scellerata da parte di un uomo intelligente e scaltro come il Che. La tragica fine è scontata.
Più povero e sperimentale del precedente (certe scene sembrano girate con una videocamera amatoriale nel giardinetto dietro casa), con una fotografia sporca e slavata sotto cieli polverosi, il film sembra più una via crucis laica, con un Benicio Del Toro dilagante e votato al martirio.


Guerilla (Spagna, Francia, USA, 2008)
Regia: Steven Soderbergh
Attori: Benicio Del Toro, Demian Bichir, Yul Vazquez, Rodrigo Santoro, Catalina Sandino Moreno, Joaquim de Almeida, Franka Potente, Marc-André Grondin, Óscar Jaenada, Kahlil Mendez, Matt Damon, Rubén Ochandiano, Julia Ormond, Gaston Pauls
Durata: 131 min.

lunedì 6 aprile 2009

Scontri tridimensionali






Siamo sicuri Mr. Katzenberg che far pagare 2,50 euro in più per degli occhialini 3D riporterà le folle al cinema? Mah... E soprattutto quanto gioverà ad un film l'effetto tridimensionale? Cioè, se un film fa schifo, fa schifo in tre dimensioni! Quanto di intrinsecamente nuovo porterà questa tecnologia al linguaggio del cinema? Finora mi sembra che restiamo dalle parti dell'attrazione da lunapark.
"Mostri vs Alieni" è stato sbandierato come uno dei primi cartoni animati pensati fin dall'inizio come un film 3D, ed in verità fa un uso di questa tecnologia cercando di evitare gli effetti più facili (lanciare oggetti contro lo spettatore). Alcune scene sono ben riuscite, altre meno, perché alla fine è come guardare immagini appiccicate su vetri messi a distanza diversa e tutte a fuoco: è un po' irreale e non ti senti mai immerso in uno spazio veramente tridimensionale.
Detto ciò, la pellicola è piuttosto divertente, ricca di gag e rimandi ai classici della fantascienza di tutti i tempi (e non solo i film di serie B anni 50): la scena più riuscita è quella dell'incontro del presidente americano con l'oggetto volante con citazione musicale di "Incontri ravvicinati". Simpatici i caratteri dei mostri e molto azzeccati anche i caratteri femminili, che ribaltano lo stereotipo classico dell'eroina in pericolo.
Gli adulti ridono parecchio, i bambini meno. Il problema di questa produzione Dreamworks è proprio questo ipercitazionismo più o meno parodico (nello stile Shrek) che alla lunga stanca, e alla resa dei conti ti rendi conto che non c'è sostanza (a differenza dei film Pixar).

Monsters vs. Aliens (USA 2009)
Regia: Rob Letterman, Conrad Vernon
Sceneggiatura: Maya Forbes, Wallace Wolodarsky, Rob Letterman, Jonathan Aibel, Glenn Berger