lunedì 28 maggio 2012

Back in black


L’agente K viene ucciso nel passato da un feroce alieno fuggito da una prigione lunare e tornato indietro nel tempo. L’agente J salta (letteralmente) indietro nel tempo per salvare il suo collega K.
Già con il secondo episodio la freschezza e originalità del primo film latitavano, con il terzo siamo al minimo sindacale, una specie di Ritorno al futuro prevedibile e piuttosto scontato. L’idea di spedire l’agente J negli anni Sessanta, poteva produrre gag a non finire, invece, tranne qualche sprazzo iniziale, la trama sprofonda nella noia, riciclando a man bassa dai precedenti film (celebrità come alieni, l’uso del neuralizzatore...). E questo nonostante la nuova stravagante fauna aliena di Rick Baker, un convincente Josh Brolin nei panni giovane Agente K e un alieno pentadimensionale che sembra uscito direttamente dai fumetti di Moebius. Come dice sempre il mio collega Franz, è triste constatare durante la visione di un film che si hanno idee e soluzioni migliori di quelle avute dagli sceneggiatori e dal regista. Inutile. E il 3D è una truffa.

Men in Black III (USA, 2012)
Un film di Barry Sonnenfeld.
Con Will Smith, Tommy Lee Jones, Josh Brolin, Jemaine Clement, Michael Stuhlbarg, Emma Thompson, Sharlto Copley, Alec Baldwin, Gemma Arterton, Betty White, Nicole Scherzinger, Bryan Basil, Lady GaGa, Tim Burton, Justin Bieber, Rip Torn
Durata 105 min.

lunedì 14 maggio 2012

Donne sull'orlo di una crisi

La mirabolante (e romanzata) invenzione del vibratore nell'Inghilterra di fine Ottocento, tra donne isteriche, medici illuminati e giovani proto-femministe.
Il giovane dottore idealista Mortimer Granville trova lavoro come assistente nello studio del dott. Dalrymple, specialista in cura dell'isteria. Dopo essersi slogato la mano nel "trattamento" delle pazienti, grazie all'amico inventore e mecenate Lord Edmund St. John-Smythe, realizzerà il primo "massaggiatore elettromeccanico". Nel frattempo il bel dottorino avrà modo di invaghirsi di Emma, figlia borghese e conformista del dottore, e di scontrasi con la scarmigliata e impegnata Charlotte, l'altra figlia, ribelle e socialista. Chissà come andrà a finire...
Hysteria è una simpatica commedia (romantica) che a prima vista sembra trattare di un tema curioso e apparentemente irrilevante, ma che riguarda invece la lunga e dura lotta della conquista della parità e della consapevolezza del proprio corpo da parte delle donne.
Nella puritana Inghilterra vittoriana la medicina prescriveva alle donne isteriche un "trattamento" che consisteva in una masturbazione praticata dal medico. L'apparente paradosso si spiega con la totale ignoranza della sessualità femminile. Infatti questa pratica non aveva nulla di erotico e il suo buon fine (l'orgasmo, ma all'epoca veniva chiamato "parossismo isterico") non aveva per i dottori nessun collegamento con il sesso. Le donne isteriche erano solo casalinghe disperate, trascurate dai propri mariti, intrappolate in una vita che non le appaga.
Il film tratta l'argomento scabroso in maniera leggera ed elegante, è ben congegnato, con dialoghi frizzanti e personaggi ben delineati (forse un po' troppo schematici). È una commedia di impianto classico – con una prevedibile storia d'amore e happy end obbligatorio – ma molto divertente e piacevole. Maggie Gyllenhaal veste ancora una volta i panni del personaggio ribelle e anticonformista mentre Rupert Everett (nel ruolo del Lord inventore) fa... Rupert Everett con la barba.

Hysteria (Gran Bretagna, Francia, Germania, 2011)
Un film di Tanya Wexler.
Con Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Pryce, Rupert Everett, Ashley Jensen.
Durata 100 min.

sabato 12 maggio 2012

Dark soap

Barnabas Collins, trasformato in vampiro da una sua amante (strega) respinta, si libera dalla bara in cui è stato rinchiuso per quasi 200 anni. Si ritrova nell'America degli anni Settanta, dove i suoi eredi  – ormai in disgrazia –  vivacchiano nel maniero degli avi in decadenza. Le cose cambieranno.
Un altro film dalle atmosfere burtoniane doc e un Johnny Depp in un ruolo eccentrico, ma con un andamento molto lento, una recitazione sopra le righe, direi quasi da soap opera d'epoca.
Visivamente curato (come tutti i film di Burton), con una grande attenzione alla fotografia (con citazioni espressioniste) e alla scenografia (l'architettura e gli arredi di casa Collins sono meravigliosi), il film non decolla quasi mai e il finale pirotecnico arriva troppo tardi e troppo scontato. Di buono c'è l'irresistibile eloquio anacronistico di Barnabas, una scena di sesso che sfida la legge di gravità, una simpatica colonna sonora e qualche gag azzeccata. Peccato, perché i presupposti per un film frizzante c'erano tutti, ma a causa di una sceneggiatura modesta, molti spunti non vengono sfruttati fino in fondo. Johnny Depp – e il resto del ragguardevole cast – fanno del loro meglio, senza salvare il film dalla noia.

Dark Shadows
( USA, 2011)
Un film di Tim Burton.
Con Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Eva Green, Chloe Moretz, Bella Heathcote, Jonny Lee Miller, Jackie Earle Haley, Christopher Lee, Alice Cooper
durata 140 min.

venerdì 4 maggio 2012

Corri ragazza corri

In un futuro post-apocalittico, 12 distretti, macchiatisi in passato di ribellione, devono pagare un tributo alla ricca capitale: 24 giovani (dai 12 ai 18 anni) si dovranno combattere a morte all'interno di uno show televisivo, gli Hunger Games, vero rito collettivo. Solo uno sarà il vincitore. Nel poverissimo distretto 12 la coraggiosa e abile cacciatrice Katniss Everdeeen prende il posto della sorella durante il sorteggio per i "tributi". Indovinate chi vince?
A differenza del simile (ma decisamente più folle) Battle Royale, qui la messa in scena della violenza viene limitata al minimo necessario, nonostante lo scontro all'ultimo sangue tra adolescenti sia il nucleo centrale della trama. Ne esce una pellicola curiosamente retrò, con un'atmosfera da film distopico degli anni Settanta, che è uno dei suoi pregi maggiori. Affascinante è pure il contrasto tra il mondo dei minatori del Distretto 12 (visivamente fermo agli anni della Grande Depressione) e la tecnologia ultra avanzata di Capitol City, una città dall'architettura massiccia e curiosamente orizzontale, dove non mancano gli spazi smisurati amati dai regimi dittatoriali.
Come già detto, il regista non si sofferma sulle scene violente, ma punta più sull'aspetto umano e sentimentale della vicenda, senza del resto perdersi in troppe smancerie. Manca però il bersaglio, perché il ritratto dei protagonisti resta molto superficiale e – spesso – confuso. Così il film scivola senza grandi sorprese verso una fine piuttosto prevedibile. E anche l'arena degli Hunger Games resta uno spazio ambiguo, tra il mega-set fisico e reale del Truman Show e il mondo virtuale di Matrix, dove tutto è possibile. Non si capisce se questa ambiguità sia voluta o è solo disinteresse per gli aspetti più fantascientifici della trama (o, peggio, sciatteria). Stupisce anche lo scarso interesse per il feedback del pubblico, che si intuisce segua morbosamente la mattanza in diretta tv, ma che nel film si vede poco o per nulla, azzerando l'empatia per le azioni della nostra eroina. Insomma, un film molto strano (perché dà l'idea che manchi poco per renderlo migliore) e che stenta ad appassionare veramente lo spettatore, nonostante il cast di prima qualità e un regista che altrove ha dimostrato talento e originalità. Visto che è il primo capitolo di una saga (tratta dai romanzi di Suzanne Collins), è probabile che possa maturare in seguito, soprattutto nella rifinitura dei personaggi. Grande successo in patria.

The Hunger Games (USA, 2012)
Un film di Gary Ross.
Con Lenny Kravitz, Jennifer Lawrence, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Stanley Tucci, Donald Sutherland
Durata 117 min.