sabato 23 marzo 2013

L'aereo più gay del mondo

Un guasto al carrello costringe un aereo a girare in tondo sui cieli della Castiglia in attesa di una pista libera per un atterraggio d'emergenza. A bordo s'intrecciano le vicende di vari stravaganti passeggeri e dei ancor più eccentrici membri dell'equipaggio.
Versione spagnola de L'aereo più pazzo del mondo? Magari! Gli amanti passeggeri è un'esile commedia che segna un altro punto nella parabola creativa sempre più discendente di Almodóvar. Personaggi bizzarri con lo spessore della carta velina, dialoghi finto-trasgressivi, caricature gay e trama praticamente inesistente. Il momento clou del film è il balletto gayo degli steward su una vecchia hit delle Pointer Sisters: ecco, immaginatevi il resto. Per tutto il film si ha la sensazione che il regista sia uno sciagurato che tenti disperatamente di imitare Almodóvar, farcendo la pellicola con alcuni degli elementi stilistici (colori pop, momento musical) e tematici (sesso strano, gaytudine) più cari al regista, ma messi alla cazzo di cane (scusate il tecnicismo). Lo sconclusionato e debolissimo La pelle che abito aveva almeno dei pregi visivi, mentre qui la messa in scena risulta ben più povera, se si escludono i colori squillanti e qualche inquadratura sghemba. E il pre-finale con gli spazi aeroportuali metafisicamente deserti, mentre il velivolo (fuori campo) tenta un atterraggio di fortuna, sembra più dettato da un risparmio produttivo che da una scelta artistica. Imbarazzante.

Los amantes pasajeros (Spagna, 2013)
Un film di Pedro Almodóvar.
Con Antonio de la Torre, Hugo Silva, Miguel Angel Silvestre, Laya Martí, Javier Cámara.
Durata 90 min.

venerdì 8 marzo 2013

Zzz...

Oscar Diggs, mago da circo dongiovanni e un po' cialtrone, finisce a causa di un tornado nel magico Regno di Oz, dove, secondo una profezia, dovrà liberare il Paese dalla strega malvagia.
Inutile e noioso prequel del celeberrimo Mago di Oz di Victor Fleming, firmato da un appannato Sam Raimi e interpretato da un cast che si candida come il più grande spreco di talenti degli ultimi anni. A Michelle Williams, Mila Kunis e Rachel Weisz (argh!) toccano i ruoli delle streghe (buone, cattive e così così), Zach Braff dà voce ad un'inquietante scimmia volante, James Franco invece incarna il personaggio del titolo. Purtroppo lui ha il carisma di un comò, ma questo non è il peggior difetto del film. La pellicola comincia – esattamente come Il Mago di Oz  – con un lungo prologo in bianco e nero in formato 4:3, dove si presenta il protagonista. Bastavano forse cinque minuti, invece Raimi si dilunga una mezzora buona prima che il protagonista finisca nel Regno di Oz, patria del technicolor in formato panoramico. Un trucchetto innovativo nel 1939, un po' meno nel 2013. Se poi aggiungiamo che in quel prologo Judy Garland cantava "Over the Rainbow"
Le scenografie di Robert Stromberg (quello di Avatar e Alice nel Paese delle Meraviglie) sono proprio quelle di Avatar e Alice nel Paese delle Meraviglie. La fotografia  ultra satura di Peter Deming, che imita il technicolor dell'originale, provoca un senso di indigestione da caramelle. Potrebbe essere tutto molto bello, a prova di daltonico direi (e so di cosa parlo), se non fosse che la già esile storia fa acqua da tutte le parti. Va bene che è una favola, ma un minimo di solidità nella trama e nella costruzione dei personaggi ci vuole, soprattutto se ci si misura con la fiaba americana più popolare e citata della storia del cinema. E non basta a risollevare dal torpore lo spettatore cinefilo, l'omaggio a Edison e al grande potere illusorio (in senso buono) del cinema, che si dimostra più forte della magia cattiva delle streghe. In questo senso, tutto il film è un monumento al cinema come effetto speciale, dimenticando però che l'effetto più importante di tutti è sempre la forza della storia.

Il grande e potente Oz
(Oz: The Great and Powerful,  USA 2013)
Un film di Sam Raimi.
Con James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz, Michelle Williams, Zach Braff.
Durata 127 min.

mercoledì 6 marzo 2013

Innamorati pazzi

Lui, affetto da disturbo bipolare e ossessionato dalla ex-moglie fedifraga, incontra lei, giovane e stramba vedova di un poliziotto. Sarà una relazione complicata, perché solo con un po' di follia si può curare la follia.
Interessante commedia romantica, dai marcati toni drammatici, sostenuta da un quartetto di grandi interpretazioni, che conferma l'abilità di David O. Russel nel dirigere gli attori. I due protagonisti sono dei personaggi disturbati, di quelli che piacciono tanto a Hollywood. Pat (Bradley Cooper), che è appena tornato a vivere con i suoi, dopo un periodo passato in clinica psichiatrica per avere quasi ammazzato l'amante della moglie, rifiuta i psicofarmaci, con imbarazzanti conseguenze sulla vita familiare. Tiffany (Jennifer Lawrence), traumatizzata dalla morte del marito e reduce da una distruttiva ninfomania, sembra l'unica a comprenderlo e s'ingegna ad aiutarlo con un astuto espediente. E con due ruoli come questi, entrambi sono stati nominati subito agli Oscar (insieme ai co-protagonisti De Niro e Weaver), ma solo la giovane e talentuosa Jennifer Lawrence si è portata a casa la statuetta. Bradley Cooper, che sta cercando di smarcarsi dai ruoli leggeri alla Notte da leoni, ci regala una più che convincente interpretazione, tenendo conto che deve tener testa ad un padre come Robert De Niro.
Tra scene madri e scatti di follia, il film scivola verso un finale ovvio, non senza riservarci qualche simpatico colpo di scena. Insomma, una riuscita commedia "adulta" che, pur nella sua parabola obbligata, riesce ad intrattenere lo spettatore con garbo e intelligenza.

Il lato positivo (Silver Linings Playbook, USA 2012)
Un film di David O. Russell.
Con Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence, Jacki Weaver, Chris Tucker.
Durata 117 min.