venerdì 18 gennaio 2013

Quentin unchained

Django è uno schiavo reso uomo libero dal cacciatore di taglie King Schultz, che ne fa il suo aiutante. Django ha una moglie ancora schiava nella piantagione del crudele Calvin Candie e lui la libererà. Tra il dire e il fare c'è di mezzo un mare di sangue.
Continua il percorso di recupero e glorificazione del cinema di serie B da parte di un Tarantino in grande spolvero. Questa volta tocca allo spaghetti western, rifatto più grande, spettacolare, grottesco ed efferato che mai. Tempi dilatati, dialoghi alla Quentin, iperviolenza e – soprattutto – personaggi esagerati, interpretati da un cast all'altezza delle aspettative. Il più bravo di tutti, ancora lui, Cristoph Waltz, lanciato da Tarantino in Bastardi senza gloria e fresco di Golden Globe per la sua irresistibile interpretazione del dottor Schultz.
Diviso in più quadri, il film comincia un po' sottotono rispetto ad altre pellicole tarantiniane, ma continua poi con un'escalation che deflagra nella seconda metà. In mezzo, il siparietto esilarante e geniale con la presa per il culo del Ku Klux Klan.
Colonna sonora in linea col genere, ma farcita – come al solito – anche di brani estranei ed eccentrici. Tarantino si conferma regista esplosivo. Letteralmente.
Lunga fila davanti al cinema (il giovedì sera?!). Da non credere.

Django Unchained (USA, 2012)
Un film di Quentin Tarantino.
Con Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington, Franco Nero, Jonah Hill, Quentin Tarantino, Don Johnson
Durata 165 min.

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