martedì 20 settembre 2011

Il cavaliere senza nome



Un autista di rapine e stuntman part-time incontra Irene, una giovane madre, sua vicina di casa. Il marito di lei, uscito di galera, è nei guai. Lo aiuterà, ma tutto andrà storto. Seguirà una grande spirale di violenza con finale aperto.
L'Autista senza nome è un cavaliere (con lo stemma dello scorpione) che aiuta la donzella in difficoltà. Gentile e di poche parole quanto freddo e letale, farà di tutto per proteggere Irene, con cui intreccia un rapporto platonico.
Il regista (premiato a Cannes 2011) firma un personale crime movie, dall'aspetto anni Ottanta (a partire dalla colonna sonora dalle sonorità so eighties), un po' Vivere e morire a Los Angeles di Friedkin, un po' Abel Ferrara d'annata (ma scritto meglio) e con una spruzzata di Old Boy di Chan-wook Park.
Drive è decisamente un film bifronte come il protagonista. Infatti alterna sequenze lente, dialoghi muti, morbidi ralenty a scoppi di violenza iperralista e piuttosto pulp. E quello che lascia all'immaginazione dello spettatore è peggio di quel che mostra.
Le strade di Los Angeles (splendidamente fotografata da Newton Thomas Sigel) fanno da sfondo alle imprese dell'Autista. La città è piena di scorci perfetti per questo genere di film, anche se alcune location sono un po' troppo logore (la corsa nel letto di cemento del fiume al centro della città potevano risparmiarcela).
Buona prova d'attore della stella nascente Ryan Gosling, che dà corpo ad un personaggio dimesso e controllato, con imprevedibili scatti di feroce (ma giustificata) violenza. Emblematica in questo senso la scena dell'ascensore per la magistrale miscela di tenerezza e brutalità.
Drive è un interessante e riuscito mix tra cinema d'autore (europeo, come direbbe il produttore mafioso nel film) e cinema di genere, e potrebbe diventare un piccolo cult.
Da vedere. Le ragazze dallo stomaco debole girino al largo (e ripieghino su Crazy Stupid Love, sempre con Ryan Gosling).

Drive (USA, 2011)
Un film di Nicolas Winding Refn.
Con Ryan Gosling, Bryan Cranston, Carey Mulligan, Albert Brooks, Oscar Isaac.
Durata 95 min.

Visto in anteprima grazie a Bora.La

2 commenti:

  1. La ragazza dallo stomaco debole è d'accordo sulla bellezza della fotografia!

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  2. Colgo l'occasione per ricordare che l'ottimo direttore della fotografia Newton Thomas Sigel è un collaboratore fisso di Bryan Singer, a partire da "I soliti sospetti".

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