sabato 25 febbraio 2012

Senza pietà

L'incontro tra un miliardario tetraplegico e un delinquentello della banlieue parigina, è l'incredibile storia vera narrata da Quasi amici.
Il facoltoso Philippe vive in un lussuoso palazzo al centro di Parigi, ascolta Vivaldi, trattiene verbosi scambi epistolari con donne lontane ed è immobilizzato su una sedia a rotelle dopo un incidente con il parapendio. Driss, giovane figlio dell'Africa nera, è appena uscito di galera, ascolta gli Earth Wind and Fire e vive per strada. Si reca al colloquio di lavoro con Philippe solo per ricevere il sussidio. Invece, a sorpresa, Philippe lo sceglie tra decine di candidati più qualificati. Due persone diversissime tra loro, ma che hanno almeno una dote in comune: andare oltre le apparenze. Philippe vede nel bullo di periferia la persona più adatta per assisterlo, perché non ha nessuna pietà per la sua condizione. E Driss gli dimostrerà  che –  nonostante tutto  – è ancora in grado di godersi la vita come ogni uomo "normale" e perciò non lo tratterà mai da "povero handicappato".
Quasi amici è un film che evita falsi buonismi, pietà ipocrita e luoghi comuni. Racconta ad occhi asciutti l'inferno della tetraplegia. Lo fa con i toni della commedia, senza risparmiarsi in battute politicamente scorrette e situazioni genuinamente comiche, fin dalla prima sequenza, in cui Philippe  e Driss si fanno beffe della polizia dopo una corsa folle lungo le strade parigine.
È un film che potrei definire edificante, visto che suggerisce un modo positivo per affrontare certe terribili afflizioni che la vita ci può riservare. È pure un film molto divertente, con una sceneggiatura brillante, zeppa di battute frizzanti e con due interpreti di straordinaria bravura.

Intouchables (Francia, 2011)
Un film di Olivier Nakache, Eric Toledano.
Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Clotilde Mollet, Audrey Fleurot.
Durata 112 min.

1 commento: