martedì 14 marzo 2017

Il più grande mercato dei Balcani


Trieste, Yugoslavia
ci riporta indietro alla Trieste dei jeansinari, vetrina sul capitalismo occidentale per le genti della Jugoslavia di Tito, ai decenni in cui il mercato di Ponterosso (e il Borgo Teresiano) venivano presi d'assalto dai folcloristici compratori d'oltreconfine.
Il documentario si avvale di interviste a commercianti, giornalisti e fotografi locali che ricostruiscono il clima degli anni in cui a Ponterosso la lingua franca era il serbo-croato, quando a Trieste il sabato arrivavano cinquecento pullman da tutta la Jugoslavia e la città era invasa da decine di migliaia di compratori. Il film poi oltrepassa il confine per raccontare il punto di vista degli ex-jugoslavi, completando il quadro di questo fenomeno epocale, con analisi storiche e testimonianze di intellettuali, storici, artisti e vip balcanici come Goran Bregović e Rade Šerbedžija, ma anche doganieri, autisti e semplici compratori. Ne esce un affresco a volte nostalgico, spesso divertente, di un mondo scomparso improvvisamente con l'implosione (e la successiva guerra) jugoslava, che si avvale di affascinati immagini e riprese d'epoca. Resta la triste sensazione di un'occasione persa dalla città per essere più accogliente e veramente cosmopolita. Il documentario sceglie di non affrontare l'aspetto politico della faccenda, come il noto sentimento anti-slavo presente in città (ne accenna solo una testimonianza nel film), che spiega l'assenza di qualsiasi forma di accoglienza o servizi per questo enorme flusso di turisti commerciali susseguitosi per ben tre decenni.
Trieste, Yugoslavia è un importante e preziosa testimonianza storica di un passato recente, ignoto ai più giovani e – molto probabilmente – al resto d'Italia. Il documentario è stato accolto calorosamente dal pubblico triestino durante tutte le sue affollate proiezioni. Da non perdere!


Trieste, Yugoslavia  (Italia, 2017)
Un film di Alessio Bozzer.
Durata 62 min.

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