martedì 18 ottobre 2011

L'uomo con gli occhi da bambino



Cheyenne, rockstar in disarmo che si veste e si trucca come un dark degli anni Ottanta, mena un'esistenza vuota e annoiata in quel di Dublino. Quando gli comunicano che il padre, che non vede da trent'anni, sta per morire, parte per l'America. Giunge troppo tardi, ma scopre che il genitore, sopravvissuto ai lager nazisti, ha speso tutta la vita nella ricerca del suo aguzzino. Cheyenne allora si mette in viaggio per trovarlo.
Un po' road movie e un po' romanzo di formazione (dove il protagonista però è un uomo di cinquant'anni), This must be the place ha la sua forza nell'indimenticabile personaggio di Cheyenne e dell'interpretazione che ci regala uno Sean Penn in stato di grazia. L'attore dà spessore e umanità ad una figura ai limiti del grottesco, un uomo adulto che attraversa il mondo con disarmante candore e con l'innocente cattiveria dei bambini. L'esile trama è solo un pretesto per raccontare il suo viaggio verso l'età adulta, verso il suo posto nel mondo. Ne risulta un film dolceamaro, variegato, come gli incontri – improbabili, drammatici, stralunati – che Cheyenne fa nel suo itinerario e che ricordano un po' l'America dimessa del lynchiano Una storia vera.
Sorrentino conferma il suo personale talento visivo, con un film preciso nella scelta delle location, perfetto nel casting (anche dell'ultima comparsa), inventivo nell'uso della macchina da presa, ottimo nei dialoghi, e che riesce nell'impresa di realizzare un'opera d'autore profonda e divertente. Ha osato rischiare e ha vinto la scommessa. Probabilmente il miglior film "italiano" dell'anno.

This must be the place (Italia, Francia, Irlanda 2011)
Un film di Paolo Sorrentino.
Con Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
Durata 118 min.

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