martedì 16 dicembre 2008

Come Dio la manda



Piove a dirotto, sta per arrivare il Natale: è il momento di vedersi l'ultimo Salvatores. "Come Dio comanda" è un bel film cupo, notturno, piovoso, con personaggi terribili ma intriganti. Non sembra neanche un film italiano, per l'asciutezza con cui è girato. Sono lontani i tempi di "Mediterraneo" e le sue cazzate da esportazione, buone solo per gli Oscar. Questo film è più vicino a "Io non ho paura", non a caso altra pellicola tratta da Ammaniti. Storia quasi minimale: le (pessime) lezioni di vita impartite da un (pessimo) padre al proprio figlio adolescente. Alla fine il figlio finirà per credere che il genitore sia peggio di quel che sembra. Il nocciolo del film è proprio il toccante rapporto tra i due, che porta il figlio ad azioni atrocemente amorevoli, pur di proteggere il padre.
Come spesso accade nei film di Salvatores, uno dei protagonisti è il paesaggio (andatevi a rivedere "Turnè", uno dei miglior road movie italiani). Qui è il nord est tutto ciminiere fumanti che si stagliano su monti maestosi e freddi, letti sassosi di fiumi in secca, le tristi case dei paesi dormitorio dell'operoso Friuli. Un paesaggio bello come un dipinto sfregiato, che fa da contrappunto alle vicende dei protagonisti, anch'essi splendide mele marce. Occhio umido nel finale. Da vedere, se siete dell'umore giusto.

Regia: Gabriele Salvatores
Soggetto: Niccolò Ammaniti
Sceneggiatura: Antonio Manzini, Gabriele Salvatores
Musica: Mokadelic
Interpreti: Elio Germano, Filippo Timi, Fabio De Luigi, Angelica Leo, Vasco Mirandola.
Durata: 103 min.

Trovate un esauriente servizio sulle location di "Come Dio comanda" sul n. 16 di Zone di Cinema, il magazine della Friuli Venezia Giulia Film Commission:
http://www.fvgfilmcommission.com/index_home.html

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